Erik Erikson nella sua
opera piú famosa, Infanzia e società
(1950) considera il processo di sviluppo dell’individuo nel ciclo dell’intera
vita, delineando otto tappe in ognuna delle quali si presenta un momento
critico – il conflitto fra due opposte tendenze – il cui esito dipende dalla
interazione dell’individuo con un determinato ambiente familiare e sociale,
dalle risposte date dai diversi sistemi educativi. Le fasi dello sviluppo della
personalità – individuate da Erikson – tengono conto degli stadi dello sviluppo
psicosessuale definiti da S. Freud, mettendoli però in relazione con le altre
componenti culturale e sociali ed estendendo fino all’età matura lo sviluppo e
l’organizzazione dell’Io. In queste pagine Erikson schematizza attraverso la
rappresentazione grafica gli otto stadi dello sviluppo psicosociale considerati
in parallelo agli stadi freudiani dello sviluppo della libido: in ognuno
di questi stadi viene presentata una coppia di opposizioni che individua il
conflitto da superare in quel determinato periodo della vita. In successione le
opposizioni sono: 1) fiducia/sfiducia, 2) vergogna, dubbio/autonomia, 3)
spirito di iniziativa/senso di colpa, 4) industriosità/senso di inferiorità, 5)
identità/dispersione, 6) intimità/isolamento, 7) generatività/stagnazione, 8)
integrità dell’Io/disperazione.
D. W. Erikson, Infanzia e
società
Questo libro si occupa soprattutto degli stadi
dell’infanzia. La concezione del ciclo della vita che abbiamo esposta esigerebbe,
tuttavia, un trattamento sistematico. In guisa di introduzione ad esso, io
concluderò questo capitolo con un diagramma. In tale diagramma, come già in
quello delle zone e dei modi pregenitali, la diagonale rappresenta la
successione normale delle acquisizioni psicosociali fatte via via che a
ciascuno stadio un altro conflitto nucleare aggiunge una nuova qualità ed una
nuova prospettiva di forza all’Io. Inferiormente alla diagonale sono indicati i
precedenti di ognuna di queste soluzioni, che del resto sono tutte presenti fin
dall’inizio; superiormente alla diagonale sono indicati i derivati di queste
acquisizioni e le trasformazioni che esse subiscono nella personalità in
maturazione e matura.
I presupposti alla base di questa rappresentazione grafica
sono: 1) che la personalità di un essere umano si sviluppa, in linea di
massima, per tappe predeterminate, sulla base della disposizione dell’individuo
a lasciarsi guidare verso una socialità piú ampia, a prenderne coscienza e ad
interagire con essa; e 2) che la società tende, in linea di massima, ad esser
costituita in modo da accordarsi con le forme via via assunte da questa
disposizione all’interazione e cerca di favorire e conservare il loro ordine
normale di sviluppo. È in tal modo che viene “conservato mondo umano”.
Tuttavia un diagramma costituisce solo un sussidio del
pensiero e non può aspirare ad essere qualcosa a cui arroccarsi sia nella
pratica dell’allevamento infantile, sia in psicoterapia o nella metodologia
dello studio dell’infanzia. Nel presentare gli stadi dello sviluppo
psicosociale sotto forma di una carta epigenetica analoga a quella che
abbiamo impiegato nel capitolo II per considerare analiticamente gli stadi
assegnati da Freud allo sviluppo psicosessuale, noi abbiamo in animo un intento
metodologico preciso e limitato: quello cioè di facilitare un parallelo tra gli
stadi individuati dapprima da Freud come sessuali e altre linee di sviluppo
(fisico, intellettuale). Siccome però è scontato che ogni carta traccia solo
una di tali linee, non è giusto accusare la nostra rappresentazione della linea
dello sviluppo psicosociale di voler implicare delle generalizzazioni oscure a
proposito di altri aspetti dello sviluppo o, anzi, dell’esistenza. Se la carta,
ad esempio, elenca una serie di conflitti o di crisi, ciò non vuol dire che noi
consideriamo ogni sviluppo come una serie di crisi: affermiamo soltanto che lo
sviluppo psicosociale procede per passi critici, la “criticità” essendo una
caratteristica delle svolte e dei momenti in cui si è chiamati a decidere tra
il progresso e la regressione, l’integrazione e l’attardamento.
Può tornare utile a questo punto indicare come va letto uno
schema epigenetico. Le caselle della diagonale piú marcate rappresentano sia
una successione di stadi che uno sviluppo graduale di parti componenti: in
altre parole la carta schematizza il progredire nel tempo di una
differenziazione di parti. Ciò vuol dire: 1) che ogni elemento di forza
psicosociale discusso qui è in rapporto sistematico con tutti gli altri e che tutti
dipendono da un normale sviluppo, nell’ambito di una successione normale, di
ciascun elemento; e 2) che ogni elemento esiste in qualche modo prima che
giunga il suo momento critico.
Se, ad esempio, io dico che una certa proporzione di
fiducia e sfiducia fondamentali favorevole alla prima costituisce il primo
passo nell’adattamento psicosociale, e che un rapporto tra autonomia vergogna e
dubbio favorevole alla prima, costituisce il secondo passo, la parte del
diagramma che corrisponde a questa affermazione esprime una serie di rapporti
fondamentali esistenti tra i due stadi oltre che alcuni fatti fondamentali
specifici di ciascuno di essi.
Ogni stadio raggiunge il massimo dell’intensità, la propria
crisi ed una sistemazione duratura in un determinato momento, ma tutti debbono
esistere in una qualche forma fin dall’inizio perché ogni arto è integrato a
tutti gli altri. Del pari un bambino può mostrare fin dall’inizio qualcosa che
assomiglia alla “autonomia” in un particolare modo di cercar di liberarsi con violenza
allorché è tenuto strettamente; tuttavia in condizioni normali è soltanto nel
corso del secondo anno che egli comincia a sperimentare nella sua pienezza l’opposizione
critica tra l’essere una creatura autonoma ed una dipendente; ed è soltanto
allora che egli è pronto ad un incontro decisivo con il suo ambiente che a sua
volta si sente chiamato a convogliare su di lui le idee che gli sono proprie
sull’autonomia e la coercizione in forme che contribuiranno in modo decisivo
alla determinazione del carattere e della salute della sua personalità
nell’ambito della sua cultura. È questo incontro, insieme alla crisi che ne
risulta, che noi abbiamo cercato di descrivere per ogni stadio. Per quel che
riguarda il passaggio da uno stadio al successivo la diagonale stessa indica la
successione ideale. Tuttavia essa lascia spazio anche per l’indicazione di
eventuali varianti rispetto al tempo ed all’intensità. Un individuo, una
cultura, possono indugiare eccessivamente sul momento della fiducia e procedere
da I-1 attraverso I-2 a II-2, come del resto un passaggio accelerato può
muoversi da I-1 attraverso II-1 a II-2. Tuttavia si presume che ognuna di
queste accelerazioni o di questi ritardi relativi abbia un’influenza
modificatrice su tutti gli stadi ulteriori.
[...]
Un diagramma epigenetico traccia cosí un sistema di stadi
in reciproca dipendenza; e, anche se i singoli stadi siano stati studiati piú o
meno esaurientemente o denominati in modo piú o meno appropriato, il diagramma
invita ad approfondire il loro studio avendone sempre in mente l’insieme. Il
diagramma invita quindi a riflettere su tutti i suoi riquadri vuoti: noi
abbiamo assegnato alla fiducia fondamentale il riquadro I-1 ed all’integrità il
riquadro VIII-8, ma lasciamo aperto il problema relativo a ciò che può esser
avvenuto della fiducia in uno stadio dominato dal bisogno dell’integrità, cosí
come abbiamo lasciato aperto il problema relativo all’aspetto che essa assume
nello stadio dominato dalla ricerca dell’autonomia (II-1). Noi cerchiamo
soltanto di porre l’accento sul fatto che la fiducia deve esser passata
attraverso uno sviluppo adeguato prima di divenir qualcosa di piú in occasione
di quell’incontro critico nel quale lo spirito di autonomia si sviluppa, e cosí
via lungo la verticale. Se nell’ultimo stadio (VIII-1) noi vogliamo attenderci
che la fiducia si sia sviluppata nella forma piú matura della fede che
una persona di una certa età può riporre nel suo ambiente culturale e nel suo
periodo storico, la carta permette di considerare non soltanto ciò che può
essere un’età avanzata, ma anche che cosa debbano essere stati gli stadi ad
essa precedenti. Tutto ciò è inteso a render chiaro che un diagramma
epigenetico si limita a suggerire al pensiero un quadro globale che lascia alle
cure di ulteriori studi molteplici dettagli metodologici e terminologici.
VIII |
MATURITÀ |
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integrità
dell’io e disperazione |
VII |
ETÀ
ADULTA |
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generatività
e
stagnazione |
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VI |
GIOVENTÙ |
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|
intimità
ed
isolamento |
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|
V |
POVERTÀ
E ADOLESCENZA |
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|
identità
e dispersione |
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|
IV |
LATENZA |
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|
industriosità
e senso di inferiorità |
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III |
LOCOMOTORIO-
GENITALE |
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spirito
di iniziativa e senso colpa |
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II |
MUSCOLARE
- ANALE |
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vergogna
dubbio e autonomia |
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I |
ORALE
- SENSORIO |
fiducia
fondamentale e sfiducia |
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1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
(E. H. Erikson, Infanzia e
società, Armando, Roma, 1982, pagg. 252-255)