La “filosofia naturale” si basa
sulla verifica empirica e sul linguaggio matematico. Essa non ha bisogno di
ipotesi metafisiche.
I. Newton, Ottica,
Questione 31
Come in matematica, cosí nella
filosofia naturale lo studio delle cose difficili mediante il metodo analitico
deve sempre precedere quello condotto con il metodo sintetico. Questa analisi
consiste nel fare esperimenti ed osservazioni e trarre da questi, mediante
l’induzione, conclusioni generali, non ammettendo contro di esse delle
obiezioni, a meno che non siano derivate da esperimenti o da altre verità
certe. Perché nella filosofia sperimentale non bisogna tener conto delle
ipotesi. E sebbene il trarre per induzione dei princípi generali dagli
esperimenti e dalle osservazioni non equivalga a dimostrarli, tuttavia è questo
il modo migliore di ragionare che la natura consenta, e può considerarsi tanto
piú saldo quanto piú l’induzione sia generale. E se nessuna opposizione sorge
dai fenomeni, si può pronunciare una conclusione universale. Ma se in seguito
sorgerà dagli esperimenti qualcosa di contrario, allora si dovrà affermare una
conclusione che si accordi con queste eccezioni. Mediante questa analisi
possiamo procedere dalle cose composte alle cose semplici, dai movimenti alle
forze che li producono e in genere dagli effetti alle loro cause, dalle cause
particolari a quelle piú generali, fino a giungere alle cause generalissime.
Questo è il metodo analitico; quello sintetico consiste nell’assumere come
princípi le cause scoperte e provate e, mediante queste, spiegare i fenomeni
che ne derivano e provare tali spiegazioni.
I. Newton, Antologia,
Paravia, Torino, 1963, pagg. 140-141