Viene così confermata la concezione razionale della scienza.
Per Imre Lakatos la scienza è, è stata e dovrebbe essere una competizione tra programmi di ricerca rivali. Un programma di ricerca (il copernicanesimo, il meccanicismo di Cartesio o quello di Newton, la teoria evolutiva di Darwin, ecc.) è costituito da un nucleo centrale. Nel caso del copernicanesimo è l'idea che il Sole è al centro dell'universo che si mantiene infalsificabile per decisione metodologica. Non dobbiamo far morire una teoria di malattia infantile; una buona teoria ha bisogno di fiato per mostrare il suo valore. Un programma di ricerca va mantenuto finché è progressivo, ed è progressivo se almeno parte delle sue previsioni teoriche ricevono conferma, se ciò esso riesce a predire qualche fatto nuovo. Un programma che corre dietro ai fatti è regressivo.
Lakatos non parla di teorie ma di programmi di ricerca scientifici. Questo è il nocciolo della concezione lakatosiana della scienza e della storia della scienza.
La scienza , pertanto, è "un campo di battaglia per programmi di ricerca piuttosto che per teorie isolate". La scienza matura consiste di programmi di ricerca nei quali vengono anticipati non soltanto fatti nuovi, ma, anche nuove teorie ausiliarie; la scienza matura, a differenza del rozzo schema per-prova-ed-errore, ha potere euristico.
In questo senso si vede, per Lakatos, la debolezza di programmi che, come il Marxismo e il Freudismo, immancabilmente modellano le loro reali teorie ausiliarie sulla scia di alcuni fatti, senza al tempo stesso anticiparne altri.