René Le Senne
A cura di Filosofia e dintorni
"Come cogliere il senso dell'essere?
Calandosi fino in fondo nella profondità della coscienza, immergendosi con
occhio filosofico nell'intimità della propria esistenza" (Trattato
di caratterologia)
René Le Senne nasce a Elbeuf (Francia) nel 1882. Dopo la laurea in
filosofia ottiene la cattedra alla Sorbona. Assieme a L. Lavelle è uno dei
massimi rappresentanti dello spiritualismo francese tra le due guerre.
Le diverse espressioni della filosofia
dell’esistenza, che interessano l’Europa nel corso degli anni venti e
trenta, trovano favorevole accoglienza in Francia. Da un lato la tradizione
dello spiritualismo ottocentesco, rinnovata agli albori del nuovo secolo dalla
filosofia di Bergson, offre un terreno particolarmente propizio a una filosofia
che accentua il lato personale della meditazione filosofica. Dall’altro
l’inedita apertura dei filosofi francesi al mondo culturale tedesco
fornisce l’occasione per la penetrazione in Francia delle varie
correnti della filosofia della vita (Lebensphilosophie), della
tenomenologia e della filosofia dell’esistenza. E’ soprattutto con la
nascita parallela della rivista "Recherches philosophiques", fondata
da Alexandre Koyré nel 1932, e della collana Philosophie de l‘Esprit, fondata
da René Le Senne nel 1934, che si possono individuare due correnti
esistenzialiste, che si è soliti distinguere in una di "sinistra" e
in una di "destra".
La corrente "di destra" dell’esistenzialismo francese, ha in René
Le Senne (1882-1954) uno
dei suoi maggiori rappresentanti.
Essa si ricollega più direttamente allo spiritualismo e
assume un atteggiamento meno polemico nei riguardi della tradizione, in
particolare dell’idealismo. Il
programma della Philosophie de l ‘Esprit, la collana di testi
filosofici che darà voce a questa tendenza spiritualistica, è stato redatto
con l’intento di richiamare l’uomo al senso della sua esistenza e di
recuperare, nell’indagine filosofica, il valore dell’impegno e della serietà
metafisica di chi, riflettendo su di sé e sul rapporto che lo unisce alla realtà,
ricerca anche la propria salvezza. Essi si richiamano, in polemica con
l’intellettualismo e il positivismo, all’idealismo di Hamelin e allo
spiritualismo di Maine de Biran, ricongiungendosi per loro tramite alla linea
principale della filosofia francese di Cartesio e Malebranche.
Professore alla Sorbona, esponente dello spiritualismo assiologico, Le Senne è
noto soprattutto per il suo Trattato di caratterologia. E’ considerato il
fondatore della caratterologia, ossia della branca della psicologia che ha
per oggetto lo studio del carattere.
Muore a Parigi nel 1954.
>> Introduzione alla filosofia (1925)
>> Il dovere (1930)
>> Ostacolo e valore [1934], Morcelliana, Brescia, 1950
>> Trattato di morale generale (1942)
>> Trattato di caratterologia [1945], SEI, Torino, 1960
>> Il destino personale (1951)
>> La scoperta di Dio (pubblicato postumo, nel 1955)
Il pensiero e la
Caratteriologia
I concetti cardinali della filosofia ideo/esistenziale di Le Senne sono quelli di ostacolo e di frattura, che sono assunti dal filosofo francese come simboli della condizione esistenziale propria dell'uomo. Questi temi sono affrontati soprattutto nell'opera "Ostacolo e valore". L'essenza dell'uomo consiste nella consapevolezza della sua azione: l'uomo è infatti innanzitutto azione. Ma questa è resa possibile dalla consapevolezza della resistenza opposta dalla realtà: quest'ultima si pone infatti come ostacolo all'agire umano. Ne segue dunque che il limite è la condizione necessaria dell'esistenza: ma la coscienza di questo limite, lungi dal produrre disperazione o angoscia (come avviene in certo esistenzialismo), deve diventare occasione per scoprire valori assoluti e trascendenti. L'uomo, di fatto, partecipa di questi valori: ma ne diventa consapevole solo nella misura in cui fa esperienza degli ostacoli concreti, i quali gli permettono di avvertire la frattura tra la realtà esistenziale e il mondo dei valori. In questa prospettiva, per Le Senne la possibilità dello scacco di fronte all'esistenza si converte in un'apertura verso la realtà dell'Assoluto (apertura che, in verità, rievoca la concezione di Jaspers).
Contro le idee diffuse che il carattere è
troppo individuale e troppo insondabile, la caratterologia si propone come
obiettivo l’applicazione di regole, metodi e mezzi oggettivi di indagine. Essa,
preso atto della grande variabilità degli individui, cerca di stabilirne le
costanti generali. La caratterologia di Le Senne è una tipologia psicologica e in quanto
tale nella sua impostazione e nel suo orientamento ignora qualsiasi riferimento
biotipologico e psichiatrico. Per questo resta al di fuori degli indirizzi
statistici e matematici delle moderne teorie sulla costituzione e sul
temperamento e dagli indirizzi psichiatrici che utilizzano prevalentemente
metodi clinici.
Le Senne propone una caratterologia sulla base di precedenti lavori di Heymans
(1) seguendo lo spirito del movimento caratterologico francese fine ottocento,
cioè solo in modo psicologico ed empirico. Inoltre la caratterologia di Le
Senne si è tenuta costantemente al di fuori dei metodi e dei concetti della
psicologia ufficiale e non ha fatto uso di un metodo scientifico. “Non
meraviglia pertanto se dagli psicologi e dagli ambienti qualificati essa non
sia considerata” (2). Nonostante questo essa rimane un buon strumento di
lavoro. Vari studiosi, tra cui Caille, Rivère e Vels, l’hanno proposta in campo
grafologico e la pratica ne mostra l’utilità. Attualmente in Italia è il prof.
Bornoroni che ne ha scoperto l’utilità nel campo della medicina olistica (3). Oggi
sono stati fatti importanti studi di riferimento tra questa caratterologia, la
biotipologia di Ippocrate e la tipologia junghiana ed è proprio questo che la
rende più applicabile.
La caratterologia di Le Senne prende in considerazione solo quattro fattori del
carattere umano: l'emotività, l'attività e la risonanza delle emozioni e
l’ampiezza di campo di coscienza.
L'emotività viene definita come "quel tratto generale della nostra vita
mentale per cui nessun avvenimento da noi subito come contenuto d'una
percezione o d'un pensiero può prodursi senza commuoverci in qualche misura e
cioè, senza provocare nella nostra vita organica e psichica un turbamento più o
meno forte". (4)
L'attività è la tendenza all'azione che parte dal soggetto stesso. Gli avvenimenti
esterni non costituiscono che "delle occasioni, dei pretesti, se non ci
fossero, egli le cercherebbe, li provocherebbe, poiché vive per agire".
(5)
L'inattivo agisce soltanto sotto la spinta di una necessità; l'attivo agisce
per un bisogno interno.
La proprietà dell'attività si rivela molto bene dal comportamento di fronte
agli ostacoli; per l'attivo "il sorgere di un ostacolo rafforza l'azione
da lui compiuta proprio nella direzione che l'ostacolo vieta" (6); per
l'inattivo le difficoltà costituiscono un motivo di scoraggiamento e di ritiro.
La risonanza viene definita come la persistenza degli effetti prodotti da un
determinato evento dopo che esso è passato. In base a questa proprietà, si
possono dividere gli individui in primari (quando l'influenza di una data
esperienza non si prolunga molto nel tempo dopo che essa è passata) e secondari (se le esperienze passate continuano a influenzare il presente anche
dopo il loro termine).
Si può dire che il primario "vive nel presente, si rinnova con esso",
mentre il secondario "smorza il presente [...] opponendo alle circostanze
attuali la ripercussione d'una moltitudine di impressioni passate". (7)
L’ampiezza è il grado di consapevolezza che la coscienza ha di sé. Indirettamente può
anche essere definita come la quantità di immagini, di rappresentazioni, di
emozioni e di sensazioni che la mente riesce a tenere presenti simultaneamente
e in maniera integrata.
In base alle
diverse combinazioni di queste proprietà, Le Senne distingue 8 caratteri
fondamentali:
- Nervoso (E.nA.P.)
- Sentimentale (E.nA.S.)
- Collerico (E.A.P.)
- Passionale (E.A.S.)
- Sanguigno (nE.A.P.)
- Flemmatico (nE.A.S.)
- Amorfo (nE.nA.P.)
- Flemmatico (nE.nA.S.)
Gli otto tipi di
carattere secondo Le Senne non sono altro che una combinazione dei biotipi di
Ippocrate e dei tipi junghiani come segue:
a) il Nervoso e il Sentimentale di Le Senne hanno in comune il tipo nervoso di
Ippocrate e l’intuizione di Jung;
b) il Collerico e il Passionato di Le Senne hanno in comune il sanguigno -
nervoso di Ippocrate e il sentimento di Jung;
c) Il Sanguigno e il Flemmatico di Le Senne hanno per
base il sanguigno - linfatico di Ippocrate e il pensiero di Jung;
d) l'Amorfo e l'Apatico di Le Senne hanno in comune il linfatico di Ippocrate e
la sensazione di Jung (8)
L'approccio di Le Senne si è rivelato particolarmente adatto alle applicazioni grafologiche, per la sua immediata comprensibilità. Oggi è tra le tipologie più usate, specialmente dai grafologi francesi e spagnoli.
G. Magnani, Itinerario al valore in René Le Senne, Pontificia Università Gregoriana, Roma, 1971
E. Cetineo, René Le Senne: idealismo personalistico e metafisica axiologica, Palumbo, Palermo, 1952
A. Guzzo - G. Clava - C. Rosso - M. Ghio, René Le Senne, Edizioni di "Filosofia", Torino, 1951
Andrea Le Gall, Caratterologia dei fanciulli e degli adolescenti, SEI,
Torino
Basato sulla caratterologia di René Le Senne.
(1)
G. Heymans (1875 – 1930), psicologo olandese e professore all’Università
di Grononga.
(2)
N. Galli, La caratterologia di G. Heymans e R. Le Senne, o.c., p. 237.
(3) C. Bornoroni, Manuale di
farmacologia omeopatica, Ipsa editore, Palermo 1994.
(4) Le Senne, Trattato di
caratterologia, SEI, Torino, 1960, pag. 55.
(5) Le Senne, Op. cit.,
pag. 67
(6) Le Senne, Ivi
(7) Le Senne, Op. cit., pag. 77
(8)
N. Palaferri, Tipologia umana. Caratteriologia e grafologia, Libreria
"G. Moretti", Urbino, 1999, p. 105