Diego Fusaro:
MINIMA MERCATALIA. FILOSOFIA E CAPITALISMO
[ saggio introduttivo di ANDREA TAGLIAPIETRA, Bompiani, Milano 2012]



"Venne infine un tempo in cui tutto ciò che gli uomini avevano considerato come inalienabile divenne oggetto di scambio, di traffico, e poteva essere alienato; il tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma mai acquistate – virtù, amore, opinione, scienza, coscienza, ecc. – tutto divenne commercio. È il tempo della corruzione generale, della venalità universale, o, per parlare in termini di economia politica, il tempo in cui ogni realtà, morale e fisica, divenuta valore venale, viene portata al mercato per essere apprezzata al suo giusto valore".
(K. Marx, "Miseria della filosofia")

Dalla quarta di copertina:

“Il mondo non è vero, ma vuol tornare a casa per mezzo degli uomini e della verità” (E. Bloch, Spirito dell'utopia)

La modernità è anche la storia del nesso di tensione, adattamento e contrasto tra la filosofia e l’assolutizzazione del mercato in cui si condensa lo spirito del capitalismo. Sulle orme di Hegel e di Marx, il libro delinea una fenomenologia dello spirito del capitalismo condotta sui due piani della storia della modernità e delle principali figure del pensiero che l’hanno animata. Massima alienazione dell’uomo rispetto alle proprie potenzialità ontologiche, l’odierno monoteismo del mercato è la prima società in cui regna sovrano il principio metafisico dell’illimitatezza, il “cattivo infinito” della norma dell’accumulazione smisurata del profitto a scapito della vita umana e del pianeta. In questo scenario, la filosofia resta il luogo del rischio assoluto: infatti, essa è il luogo della possibile resistenza al nichilismo della forma merce e, insieme, della sua eventuale legittimazione in stile postmoderno.



INDICE


Metafisica e apocalittica del denaro (di Andrea Tagliapietra)

1. Fenomenologia dello spirito del capitalismo

1.1 Ugocsa non coronat. La critica come passione durevole
1.2 Scienza della logica del capitalismo. Per una nuova ontologia dell’essere sociale
1.3 Bentornato Hegel! Il nesso dialettico tra ontologia e temporalità
1.4 Mappa dell’opera. Le tre figure dialettiche del capitalismo

2. Nulla di troppo. La metafisica greca del limite
2.1 La misura è la cosa migliore
2.2 La nascita della filosofia greca come reazione all’illimitatezza
2.3 Ricomporre la scissione. Figure del “giusto mezzo”
2.4 L’etica greca e lo spirito del comunitarismo
2.5 La crematistica e il “mare infinito della disuguaglianza”

3. Fase astratta: il capitalismo pone se stesso
3.1 Accumulazione originaria e produzione della soggettività disciplinata
3.2 L’astrazione reale del nuovo “signore del mondo”
3.3 Cartesio tra genesi del soggetto formalistico-astratto e oblio dell’essere sociale
3.4 Unificazione del mondo delle merci: materialismo, deismo e lavoro astratto
3.5 Una feconda anomalia: l’ontologia politica di Spinoza
3.6 Hume, Smith e l’autonomizzazione dell’economico
3.7 Il capitalismo come “cosa in sé”. I limiti del Kritizismus kantiano

4. Il capitalismo dialettico tra “coscienza infelice” e “lotta per il riconoscimento”
4.1 Lotte per il riconoscimento del lavoro servile
4.2 Genealogia della coscienza infelice borghese
4.3 Temporalità dialettica: il “futuro-centrismo” tra logica del profitto e progettualità emancipativa
4.4 Solo un Io ci può salvare: Fichte e l’ontologia della prassi
4.5 Tragedia nell’etico: Hegel borghese anticapitalista
4.6 “Un trionfo della scienza tedesca”: Marx idealista

5. Non avrai altra società all’infuori di questa! Il capitalismo assoluto-totalitario
5.1 Capitalismus sive natura. Il Sessantotto e l’eclisse dell’elemento dialettico
5.2 Homo precarius: desiderio consumistico ed eclisse del futuro
5.3 Avventure dell’ideologia e mistica della necessità
5.4 La lettera rubata di Lyotard. Teologie del disincanto e superstizione scientifica
5.5 Grand Hotel Abisso. Lo strano caso del dottor Weber e di mister Marx
5.6 Sensibilmente sovrasensibile. Il nichilismo della forma merce
5.7 Prolegomeni a ogni metafisica futura che vorrà costruire nell’azzurro







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