Adorno, La positività della teoria

Adorno osserva che è necessario riproporre la distinzione tradizionale fra teoria e prassi, e l’importanza della teoria in un mondo in cui si privilegia la prassi.

 

T. W. Adorno, Dialettica negativa

 

L’analisi della situazione non si esaurisce nell’adeguamento a quest’ultima. Riflettendo su di essa, l’analisi mette in rilievo i momenti che possono condurre al di là delle coazioni imposte dalla situazione. Questo è di grandissima importanza per il rapporto di teoria e prassi. Attraverso la sua differenza dalla prassi in quanto agire immediato, situazionalmente vincolato, attraverso anche la sua autonomizzazione, la teoria diventa forza produttiva pratica, trasformatrice. Se il pensiero è pensiero di qualcosa, da cui dipende, allora esso presuppone sempre e senz’altro un impulso motore pratico, per quanto occulto tale impulso possa essere al pensiero. Pensa solo chi non accetta passivamente ciò che è da sempre dato; dall’uomo primitivo che riflette su come proteggere il suo focherello dalla pioggia o su dove possa andare a rimpiattarsi dinnanzi al temporale, fino all’illuminista che elabora la teoria di come l’umanità sia uscita dalla sua minorità, di se stessa colpevole, attraverso l’interesse per l’auto-conservazione. Simili motivi continuano ad operare; piú che mai, forse, laddove non sono immediatamente tematizzabili i motivi pratici. Non si dà pensiero qualora esso risulti incapace di essere qualcosa di piú che una mera sistemazione di dati e un frammento di tecnica privo di télos [fine, scopo] pratico. Ogni meditazione sulla libertà si prolunga nella concezione della sua possibile restaurazione, finché la meditazione non venga imbrigliata praticamente e tagliata su misura per i risultati ad essa imposti. Tuttavia la separazione tra soggetto e oggetto è tanto poco revocabile tramite una decisione d’imperio del pensiero, quanto poco esiste l’unità immediata di teoria e prassi; essa ha imitato la falsa identità di soggetto e oggetto, ed ha perpetuato il principio tirannico che pone l’identità, il combattere contro il quale fa parte della vera prassi. Il contenuto di verità inerente alla questione dell’unità di teoria e prassi è stato vincolato a condizioni storiche. Nei punti nodali, nei punti di rottura dello sviluppo, la riflessione e l’azione possono ritrovarsi in una sola fiammata; anche allora, tuttavia, non sono la stessa cosa.

 

M. Horkheimer- Th. W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, Einaudi, Torino, 19802, pagg. 241-242