Siccome la scala
gerarchica dei valori influenza la concezione politica di Aristotele, può
essere utile questa breve sintesi, che pone al vertice l’anima e la
razionalità.
Pol., 1334b 14-28
[1134b] Ora, la ragione e il pensiero
sono per noi il fine della natura, sicché verso essi bisogna orientare la
formazione e l’esercizio delle abitudini. Inoltre, come l’anima e il corpo sono
due, cosí vediamo che l’anima ha due parti, l’una irrazionale, l’altra fornita
di ragione, e che i loro stati sono due di numero: l’uno è l’appetito, l’altro
l’intelletto: ora, come il corpo precede nella generazione l’anima, cosí la
parte irrazionale quella fornita di ragione. E pure questo è chiaro: impulso e
volontà e anche desiderio si trovano nei bambini subito appena nati, ma il
ragionamento e l’intelletto appaiono per natura quando sono già cresciuti. Per
questo è necessario prima di tutto che la cura del corpo preceda quella
dell’anima e che poi venga quella degli appetiti, e la cura degli appetiti va
fatta in funzione dell’intelletto, quella del corpo in funzione dell’anima.
(Aristotele, Opere,
Laterza, Bari, 1973, vol. IX, pagg. 255-256)