All’inizio
dei Topici
Aristotele si propone la ricerca di un metodo sicuro di argomentare, che,
partendo da asserzioni vere o da opinioni espresse in proposizioni generalmente
accettate (notevoli), renda impossibile sostenere una posizione contraria.
Questa ricerca porta alla definizione del sillogismo, un tipo di
argomentazione che deve rimanere distinto dal modo eristico di argomentare e
dai paralogismi. Appare evidente la polemica contro i sofisti e contro le
scuole di retorica, che si ritenevano vere scuole di filosofia e considerate
invece da Aristotele solo un prolungamento della sofistica.
Topici, 100a 17-101a 17
1 [100a] Il fine che questo trattato
si propone è di trovare un metodo, in base al quale poter costituire, attorno
ad ogni formulazione proposta di una ricerca, dei sillogismi che partano da
elementi fondati sull’opinione [fondato sull’opinione = éndoxos], e in
base al quale non dir nulla di contraddittorio rispetto alla tesi che noi
stessi difendiamo. Anzitutto occorre allora dire che cos’è un sillogismo e
quali differenze distinguano la sua sfera, affinché possa venire assunto il
sillogismo dialettico [dialektikòs sylloghismós]: nel presente trattato
indaghiamo infatti quest’ultimo.
2 “Sillogismo” è propriamente un discorso
nel quale, posti alcuni elementi, risulta per necessità, attraverso gli
elementi stabiliti, qualcosa di diverso da essi. Si ha cosí da un lato, dimostrazione
[apódeixis] quando il sillogismo è costituito e deriva da elementi veri
e primi, oppure da elementi siffatti che assumano il principio della conoscenza
che li riguarda attraverso certi elementi veri e primi.
3 Dialettico è d’altro lato il
sillogismo che conclude da elementi fondati sull’opinione. [100b]
Elementi veri e primi sono inoltre quelli che traggono la loro credibilità non
da altri elementi, ma da se stessi: di fronte ai princípi delle scienze, non
bisogna infatti cercare ulteriormente il perché, e occorre invece che ogni
principio sia per se stesso degno di fede. Fondati sull’opinione per contro
sono gli elementi che appaiono accettabili a tutti, oppure alla grande
maggioranza, oppure ai sapienti, e tra questi o a tutti o alla grande
maggioranza, o a quelli oltremodo noti e illustri.
4 Eristico [eristikós] è il
sillogismo che si origina da elementi che appaiono fondati sull’opinione e non
lo sono, e quello che si presenta come originato da elementi fondati
sull’opinione o che appaiono tali: invero, non tutto ciò che sembra fondato
sull’opinione lo è anche. In effetti, nessuno degli elementi che si dicono
fondati sull’opinione possiede nella sua rappresentazione immediata una
perfetta evidenza, come avviene rispetto ai presupposti dei discorsi eristici:
subito e quasi sempre infatti, per coloro in grado di dominare e scorgere anche
le piccolezze, risulta manifesta in tali discorsi la radice della falsità. [101a]
Il primo dei suddetti sillogismi eristici si può cosí chiamare anche
sillogismo; l’altro invece si può certo dire sillogismo eristico, ma non già
però sillogismo, perché ha l’apparenza di concludere, ma non conclude.
5 A tutti i suddetti sillogismi si
aggiungono i paralogismi, che sorgono dagli argomenti propri di alcune
scienze, come avviene per la geometria e per le scienze ad essa affini. Questa
figura infatti risulta differente dai sillogismi già nominati: chi disegna in
modo errato, nella costruzione geometrica, non conclude né da elementi veri e
primi, né da elementi fondati sull’opinione. Costui in effetti non si muove
dentro la definizione di questi ultimi, poiché non assume né gli elementi che
appaiono accettabili a tutti, né quelli che sembrano tali alla grande
maggioranza, né quelli che sembrano tali ai sapienti, intendendosi tra questi o
tutti, o la grande maggioranza, oppure i piú illustri, ma si costruisce il
sillogismo partendo dalle assunzioni proprie di quella scienza, per altro non
vere. Con il descrivere le semicirconferenze in modo indebito, o con il
tracciare certe linee non come dovevano esserlo, egli di fatti porta a termine
il paralogismo.
(Aristotele, Opere, vol. II, Laterza, Bari, 1985, pagg. 3-4)