La scienza
si fonda su princípi che, in quanto tali, non sono oggetto di scienza (del
ragionamento discorsivo), perché “il principio della dimostrazione non è una
dimostrazione”. Essi sono conoscibili solo per mezzo dell’unica facoltà della
ragione che è superiore alla scienza, cioè l’intuizione intellettuale, chiamata
significativamente anche “facoltà dei princípi”.
Analitici
secondi, 100a
15-100b 16
[100a] [...] Questo è stato già
detto da noi or ora, ma non in modo chiaro, e val la pena di ripeterlo ancora.
In realtà, quando un solo oggetto, cui non possono applicarsi differenze, si
arresta in noi, allora per la prima volta si presenta nell’anima l’universale
(poiché si percepisce bensí l’oggetto singolo, ma la sensazione si rivolge
all’universale, per esempio, all’uomo, non già all’uomo Callia); [100b]
poi rispetto a questi oggetti si verifica in noi un ulteriore acquietarsi, sino
a che nell’anima si arrestano gli oggetti che non hanno parti e gli universali.
Ad esempio, partendo da un certo animale, si procede sino all’animale, e poi
rispetto a quest’ultimo avviene lo stesso. È dunque evidentemente necessario
che noi giungiamo a far conoscere gli elementi primi con l’induzione. In effetti,
già la sensazione produce a questo modo l’universale. Ora, tra i possessi che
riguardano il pensiero e con i quali cogliamo la verità, alcuni risultano
sempre veraci, altri invece possono accogliere l’errore; tra questi ultimi
sono, ad esempio, l’opinione e il ragionamento, mentre i possessi sempre veraci
sono la scienza e l’intuizione, e non sussiste alcun altro genere di conoscenza
superiore alla scienza, all’infuori dell’intuizione. Ciò posto, e dato che i
princípi risultano piú evidenti delle dimostrazioni, e che, d’altro canto, ogni
scienza si presenta congiunta alla ragione discorsiva, in tal caso i princípi
non saranno oggetto di scienza; e poiché non può sussistere nulla di piú verace
della scienza, se non l’intuizione, sarà invece l’intuizione ad avere come
oggetto i princípi. Tutto ciò risulta provato, tanto se si considerano gli
argomenti che precedono, quanto dal fatto che il principio della dimostrazione
non è una dimostrazione: di conseguenza, neppure il principio della scienza
risulterà una scienza. E allora, se oltre alla scienza non possediamo alcun
altro genere di conoscenza verace, l’intuizione dovrà essere il principio della
scienza. Cosí, da un lato l’intuizione risulterà il principio del principio, e
d’altro lato la scienza nel suo complesso sarà in questo stesso rapporto
rispetto alla totalità degli oggetti.
(Aristotele, Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1973, pagg. 372-373)