Aristotele, Sostanza sensibile e Sostanza divina
(Metafisica, 1069a 30-1069b 2)
[1069a] [...] Ci sono tre sostanze <di genere
diverso>.
Una è la sostanza sensibile, la quale si distingue in (a) eterna e
in (b) corruttibile (e questa è la sostanza che tutti ammettono: per esempio le
piante e gli animali; di essa è necessario comprendere quali siano gli elementi
costitutivi, sia che questi si riducano ad uno solo, sia che siano molti). (c)
L'altra sostanza è, invece, immobile; e, questa, alcuni filosofi affermano che
è separata: certuni distinguendola ulteriormente in due tipi, altri riducendo a
una identica Natura le Forme e gli Enti matematici, altri ancora ammettendo
solo gli Enti matematici.
Le prime due specie di sostanze costituiscono l'oggetto della
fisica, perché sono soggette a movimento; [1069b] la terza, invece, è
oggetto di un'altra scienza, dal momento che non c'è alcun principio comune ad
essa e alle altre due.
(Aristotele,
Metafisica, Rusconi, Milano, 19942, pagg.
543-545)