ABBAGNANO, possibilità e libertà
Le possibilità umane sono già, da questo punto di vista, possibilità realizzate in quanto date o concesse all'uomo dall'essere stesso che tutte le contiene nella loro compiuta realizzazione. Il tempo allora cessa di essere una minaccia di distruzione per diventare una condizione di realizzazione. La riuscita delle intraprese umane è garantita in partenza... Se esso punto di vista significa che tutte le possibilità umane, indistintamente, sono destinate a realizzarsi, oltre che urtare contro l'esperienza dolorosa dell'insuccesso, dello scacco, dell'infelicità, del dolore, della morte ecc., non offre alcun criterio all'uomo per distinguere possibilità da possibilità, giacché tutte, in questo caso, sarebbero ugualmente solide, buone, felici. Ma se esso significa che solo alcune delle possibilità umane sono garantite in quanto fondate sull'essere e sul valore, esso urta daccapo e piú rudemente contro l'esigenza di un criterio di scelta..., come riconoscere, nei casi particolari, quella che è fondata sull'essere e sul valore e che perciò «è destinata a realizzarsi» e quella che non lo è?
[...] Qualche esempio renderà piú chiaro questo punto d'importanza decisiva. Se un'ipotesi scientifica prospetta un'osservazione x da cui l'ipotesi stessa risulterebbe verificata, tutto ciò che essa prospetta è un complesso di accertamenti, di controlli, di misure, che nel loro insieme costituiscono l'osservazione x. Se l'ipotesi si verifica, tutto ciò che accade è che quelle possibilità di misura, di controllo, di accertamento, costitutive del fenomeno x, si rivelano come autentiche possibilità, che si riprospetteranno in futuro nelle stesse circostanze. Il realizzarsi della possibilità prospettata non è qui che il consolidarsi ed il manifestarsi autentico della possibilità stessa e il suo ripresentarsi come possibilità.
(N. Abbagnano, Possibilità e libertà)