ADORNO, LO STATO ODIERNO DELLA FILOSOFIA

Lo stato odierno della filosofia... minacciata dalle esigenze del mercato (e dalla "tautologia organizzata" delle accademie...).

41. Dentro e fuori. Un pò per pietà, un pò per negligenza e un pò per calcolo, si lascia vivacchiare la filosofia in un ambito accademico sempre più stretto, dove si tende sempre più a sostituirla con la tautologia organizzata. Chi si affida alla profondità esercitata d'ufficio, è costretto, come cento anni or sono, ad essere ad ogni momento così ingenuo come i colleghi da cui dipende la sua carriera. Ma il pensiero extraaccademico, che vorrebbe sottrarsi a questa necessità e alla contraddizione tra la grandezza degli argomenti e il filisteismo della trattazione, è esposto ad un pericolo non meno grave: alla pressione economica del mercato, a cui in Europa - almeno - i professori erano ancora sottratti. Il filosofo scrittore, che vuol guadagnarsi la vita, deve essere in grado di offrire, ad ogni momento, qualcosa di scelto e prelibato, per affermarsi, col monopolio della rarità, contro il monopolio dell'ufficcio. [...]

(Th. W. Adorno, Minima Moralia (meditazioni della vita offesa), Torino, Einaudi, 1994, pp. 68-69, traduzione di Renato Solmi)