Bacone
insiste sulla superiorità dell’esperienza diretta rispetto al ragionamento
dimostrativo.
Opus maius, VI, 1
Senza l’esperienza niente può essere
conosciuto sufficientemente. Infatti due sono i mezzi del conoscere, la
dimostrazione e l’esperimento. La dimostrazione conclude e ci fa concedere la
conclusione, ma non rende certi né toglie il dubbio, in modo che lo spirito si
riposi nella visione della verità, se non la trova per mezzo dell’esperienza;
perché molti hanno argomenti per lo scibile, ma siccome non hanno esperienza,
li trascurano e non evitano le cose nocive né perseguono le cose buone. Se
difatti un uomo, che non ha mai visto il fuoco, ha provato con argomenti
sufficienti che il fuoco brucia e intacca e distrugge le cose, mai per questo
si acquieterebbe lo spirito dell’ascoltatore né eviterebbe il fuoco prima di
avvicinare la mano o una cosa combustibile al fuoco, in modo da provare con
l’esperienza ciò che l’argomento insegnava. Ma, ottenuta l’esperienza della
combustione, lo spirito si rende certo e si acquieta nel fulgore del vero. Non
basta, quindi, l’argomento, ma si richiede l’esperienza.
(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1966, vol. V,
pag. 576)