La teoria
del progresso pretende di essere scienza, però “la sua fonte è la fede
religiosa, una fede che si insinua silenziosamente, di contrabbando”.
S. N. Bulgakov, Problemi fondamentali della
teoria del progresso [1902]
Donde nasce questa convinzione e questa sorta di salda conoscenza delle sorti future dell’umanità, se la scienza positiva non è in grado di assicurarle? Nasce di là donde proviene ogni verità religiosa, cioè tutto ciò che viene assunto religiosamente come verità. La sua fonte è la fede religiosa, ma una fede che si insinua silenziosamente, di contrabbando, che, senza la maestà regale che le è propria, instaura la sua signoria laddove si ritiene sia chiamata a regnare solo la scienza.
Cosí, il tentativo di costruire una religione scientifica non ha avuto successo: la fede ha avanzato imperiosamente i suoi diritti laddove voleva esser sovrana la scienza e la scienza ha deluso le speranze in essa riposte. Ma non era un errore, non era utopistico lo stesso sogno di fondare una religione, che ha a che fare con l’infinito e l’eterno, su quel fondamento concreto e sempre limitato che può offrire la scienza positiva? Ci sono due possibilità: o la scienza di sé conserva solo il nome, ma di fatto cessa di essere scienza, o rifiuta di divenir religione. Delle due si è verificata la prima.
S. N. Bulgakov, Il prezzo del progresso,
a cura di P. C. Bori, Marietti, Casale Monferrato, 1984, pagg. 65-66