Questa,
vedi, è la concezione contro la quale insorgo. Se Gesù ha salvato dei peccatori,
si trattava di peccatori veri, ma Gesù non ha fatto in precedenza di ogni uomo
un peccatore. Li ha tratti fuori dai loro peccati, non ricacciati nei loro
peccati. Senza dubbio l’incontro con Gesù significava il rovesciamento di tutte
le valutazioni umane. Così fu nella conversione di Paolo. Ma l’incontro con Gesù
precedeva il riconoscimento del peccato. Senza dubbio Gesù si è preso cura di
esistenze al margine della società umana, prostitute, pubblicani, ma non
soltanto di quelle, perché egli voleva prendersi cura dell’umanità in generale.
Gesù non ha mai messo in discussione la salute, la forza, la felicità di un uomo
per sé stesse, né le ha mai considerate un frutto marcio; perché, altrimenti,
avrebbe ridato la salute ai malati, la forza ai deboli? Gesù rivendica per sé e
per il regno di Dio l’intera vita umana in tutte le sue manifestazioni. [...]
Fammi formulare in fretta il tema che m’interessa: la rivendicazione da parte di
Gesù Cristo del mondo divenuto adulto.
(D. Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e appunti dal carcere, Bompiani, Milano, 1969, p. 255-256)