Comte, Verso lo stadio positivo

Per Auguste Comte le diverse branche della conoscenza, a seconda del grado di difficoltà, o sono già arrivate allo stadio positivo o si sono incamminate in quella direzione.

 

A. Comte, Corso di filosofia positiva

 

A questo scopo bisogna innanzi tutto considerare che le differenti branche delle nostre conoscenze non hanno dovuto percorrere con eguale velocità le tre grandi fasi del loro sviluppo indicate qui sopra, né di conseguenza arrivare simultaneamente allo stato positivo. Esiste, da questo punto di vista, un ordine invariabile e necessario, che i nostri diversi generi di conoscenza hanno seguito ed hanno dovuto seguire nella loro progressione e la cui esatta considerazione è il complemento indispensabile della legge fondamentale precedentemente enunciata. Per ora ci basti sapere che esso è conforme alla natura diversa dei fenomeni e che è determinato dal loro grado di generalità, di semplicità e di indipendenza reciproca, tre considerazioni che, benché distinte, concorrono allo stesso fine. Cosí dapprima i fenomeni astronomici, in quanto sono i piú generali, i piú semplici ed i piú indipendenti di tutti gli altri, e successivamente, per le stesse ragioni, i fenomeni della fisica terrestre propriamente detta, quelli della chimica ed infine i fenomeni fisiologici sono stati ricondotti a delle teorie positive. È impossibile fissare l’origine precisa di questa rivoluzione, perché se ne può dire con esattezza, come di tutti gli altri grandi avvenimenti umani, che essa si è compiuta costantemente e sempre di piú, soprattutto dopo i lavori di Aristotele e della scuola di Alessandria e quindi dopo l’introduzione delle scienze naturali nell’Europa occidentale da parte degli Arabi. Nondimeno, dal momento che conviene fissare un’epoca, per evitare la divagazione delle idee, indicherò quella del grande moto impresso allo spirito umano due secoli fa dall’azione combinata dei precetti di Bacone, delle dottrine di Cartesio e delle scoperte di Galilei, come il momento in cui lo spirito della filosofia positiva ha iniziato ad affermarsi nel mondo, in antitesi evidente allo spirito teologico e metafisico. È stato allora, in realtà, che le dottrine positive si sono nettamente svincolate dall’intreccio superstizioso e scolastico che distorceva piú o meno il carattere autentico di tutte le scoperte precedenti.

Dopo questa memorabile epoca il moto di ascesa della filosofia positiva e la decadenza delle filosofie teologica e metafisica sono stati estremamente precisi. Essi si sono talmente evidenziati che agli osservatori consapevoli del loro secolo è impossibile misconoscere l’esito finale dell’intelligenza umana negli studi positivi, cosí come è evidente l’avversione irriducibile verso vane teorie e metodi provvisori, che potevano avere un valore agli esordi del sapere. Cosí questa rivoluzione fondamentale si compirà necessariamente in tutta la sua estensione. Se dunque resta ancora qualche grande conquista da fare, qualche settore principale del dominio intellettuale da invadere, si può essere certi che la trasformazione avverrà anche qui come si è effettuata in tutti gli altri settori. Perché sarebbe evidentemente contraddittorio supporre che lo spirito umano, cosí incline all’unità di metodo, conservi indefinitamente, per una sola classe di fenomeni, il suo modo primitivo di filosofare, quando in tutti gli altri settori ha già adottato una nuova filosofia di carattere assolutamente opposto.

 

F. Tonon, Auguste Comte e il problema storico-politico nel pensiero contemporaneo, G. D’Anna, Messina-Firenze, 1975, pagg. 133-134