Copernico espone i princípi della
sua astronomia. La nuova scienza, come l'antica, ha un fondamento assiomatico;
e procederà, quindi, in maniera deduttiva.
N. Copernico, Commentariolus
1. Non
esiste un solo centro di tutti gli orbi celesti o sfere.
2. Il
centro della Terra non è il centro dell'Universo, ma solo della gravità e della
sfera della Luna.
3. Tutte le
sfere ruotano intorno al Sole come al loro punto centrale e pertanto il centro
dell'Universo è intorno al Sole.
4. Il
rapporto fra la distanza della Terra dal Sole e l'altezza del firmamento è
minore del rapporto fra il raggio terrestre e la distanza Terra-Sole, di modo
che la distanza della Terra dal Sole è impercettibile in confronto all'altezza del
firmamento.
5.
Qualunque moto appaia nel firmamento, non deriva da un qualche moto del
firmamento, ma dal moto della Terra. Pertanto la Terra, con gli elementi a lei
piú vicini [le acque che giacciono sulla sua superficie e l'atmosfera] compie
una completa rotazione sui suoi poli fissi in un moto diurno, mentre il
firmamento e il piú alto cielo rimangono immobili.
6. Ciò che
ci appare come movimento del Sole non deriva dal suo moto, ma dal moto della
Terra e della nostra sfera con la quale ruotiamo attorno al Sole come ogni
altro pianeta. La Terra ha, pertanto, piú di un movimento.
7.
L'apparente moto retrogrado e diretto dei pianeti non deriva dal loro moto, ma
da quello della Terra. Il moto della sola Terra è pertanto sufficiente a
spiegare tutte le disuguaglianze che appaiono nel cielo.
(La rivoluzione scientifica: da
Copernico a Newton, a cura di Paolo Rossi, Loescher, Torino, 1973, pagg.
143-144)