Ancora un esempio di teologia
apofatica. A proposito della domanda: “Dio esiste?” la risposta di Cusano è che
Dio è l’indicibile. A Lui non si arriva né per la via positiva, né per la via
negativa. Egli si pone al di sopra dell’affermazione, della negazione e anche
del dubbio.
N. Cusano, Idiota, II
Quando perciò tu ti sia chiesto
se Dio esista, rispondi con ciò che è implicato dalla questione, e cioè con
l’affermazione che Egli esiste perché è l’entità implicata nella questione. E
cosí nel caso che qualcuno si sia chiesto che cosa sia Dio, poiché una tale
questione presuppone che la quiddità sia, tu risponderai che Dio è la stessa
quiddità in assoluto.
[...]
Aggiungi che Dio, essendo
infinita rettitudine e necessità assoluta, nessuna questione fondata sul dubbio
Lo raggiunge; ogni dubbio è al contrario certezza in Dio. Ma per la stessa
ragione, ogni questione circa Dio è incapace di risposte degne di questo nome,
e precise, essendoci solo una ed infinita precisione, cioè Dio stesso.
[...]
In modo che alla questione se Dio
esista, bisogna secondo una via positiva rispondere sulla base della questione
implicata, e cioè che Egli esiste ed è la stessa entità in assoluto di cui si
discorre; ma secondo una via negativa c’è da rispondere che Egli non è, poiché,
secondo questa via del silenzio, nessuna conviene a Lui delle cose che possono
esser dette, ma in conformità a ciò che è al di sopra delle vie e positiva e
negativa, bisognerebbe dire che Egli né è l’assoluta entità, né non lo è, né
sta nell’unità del suo esserlo e non esserlo insieme, ma al di sopra. Ora penso
che tu capisca ciò che voglio dire.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1964, vol.
VI, pagg. 1109-1110