Sulle tracce di Agostino, Nicola
Cusano tenta di penetrare il mistero trinitario, cercando di dimostrare la
necessità logica della trinità nell’unità assoluta.
N. Cusano, De docta ignorantia,
l. I, cap. X
L’unità infatti non è che
trinità, poiché dice indivisione, distinzione e nesso. E certo l’indivisione è
dall’unità, come lo è la distinzione, e come è l’unione o nesso; la massima
unità pertanto non altro è che indivisione, distinzione, e nesso; e poiché è
indivisione, cosí è eternità, cioè senza principio, come l’eterno che da nulla
si è staccato; e poiché è distinzione, è qualcosa d’immutabile che proviene
dall’eternità; e poiché è nesso od unione, viene dall’uno e dall’altro dei due.
Col fatto che dico: l’unità è massima, dico la trinità.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1964, vol.
VI, pag. 1023