Come le idee sono riconducibili all'unicità
della sostanza pensante (res
cogitans), cosí i corpi e le loro caratteristiche traggono origine da
un'unica sostanza estesa (res extensa).
R. Descartes, I princípi della filosofia,
Parte seconda, 4
4. Che non la pesantezza, né la durezza né il
colore, ecc., costituisce la natura del corpo, ma l'estensione sola.
[Abbandonando i pregiudizi fondati sui
sensi], noi sapremo che la natura della materia, o del corpo preso in generale,
non consiste in questo, che esso è una cosa dura, o pesante, o colorata, o che
tocca i nostri sensi in qualche altro modo, ma solo in questo, che esso è una
sostanza estesa in lunghezza, larghezza e profondità. Per quanto riguarda la
durezza, noi non ne conosciamo altro, per mezzo del contatto, se non che le
parti dei corpi duri resistono al movimento delle nostre mani quand'esse li
incontrano; ma se, tutte le volte che portiamo le nostre mani verso qualche
parte, i corpi che sono in questo luogo si ritirassero tostoché esse si
avvicinano, è certo che non sentiremmo mai la durezza; e, nondimeno, non
abbiamo alcuna ragione che ci possa far credere che i corpi che si ritirassero
in questo modo perderebbero per questo quello che li fa corpi. Donde segue che
la loro natura non consiste nella durezza, che sentiamo talvolta in loro
occasione, e nemmeno nella pesantezza, nel calore e altre qualità di questo
genere; poiché se esaminiamo qualunque corpo, noi possiamo pensare che esso non
ha in sé nessuna di queste qualità, e tuttavia conosciamo chiaramente e
distintamente ch'esso ha tutto quello che lo fa corpo, purché abbia estensione
in lunghezza, larghezza e profondità; donde segue anche che, per essere, non ha
bisogno di esse in nessun modo, e che la sua natura consiste in questo
soltanto: che esso è una sostanza che ha estensione.
(R. Descartes, Opere, Laterza, Bari,
1967, vol. II, pag. 73)