Diderot, Encyclopédie

Encyclopédie. “Questa parola significa concatenazione delle scienze; è composta dalla preposizione greca en, "in", e dai sostantivi kyklos, "circolo", e paideía, "conoscenza"” cosí scrive Diderot all'inizio della voce “Enciclopedia”. Egli, traducendo paideía con connoissance (“conoscenza”), non richiama il significato letterale della parola encyclopédie, cioè “ciclo educativo”, “educazione completa nelle sue fasi”; questo significato è comunque reso esplicito subito dopo quando afferma che le conoscenze devono essere “esposte ai contemporanei” e “trasmesse ai posteri”.

 

Se il governo volesse interferire in un'opera simile, sarebbe impossibile realizzarla. Tutta la sua influenza deve limitarsi a facilitarne l'esecuzione. Un monarca, con una sola parola, può far sorgere un castello dall'erba; ma una società di scrittori non è una squadra di manovali. Una enciclopedia non può essere fatta su commissione. è lavoro che va condotto innanzi con tenacia piuttosto che iniziato con ardore. Nelle corti imprese di questa fatta possono essere proposte per caso, se vi cade il discorso; ma non suscitano mai un interesse tale che le salvi dalla dimenticanza, fra il tumulto e la confusione di infiniti altri affari piú o meno importanti. [...] Se l'uomo al quale il sovrano ha affidato la cosa muore o cade in disgrazia, i lavori restano sospesi, né è possibile riprenderli, perché un ministro non adotta di solito i programmi di un suo predecessore, anche se ciò gli recherebbe gloria piú rara, se non maggiore, di quella di averne formulati di nuovi. I privati si affrettano a raccogliere i frutti delle spese fatte; il governo non si cura di ciò in economia. Per non so quale sentimento riprovevole, con il principe si è meno onesti nel trattare che non con i privati. Si assumono impegni minimi e si esigono ricompense massime.

 

(D. Diderot, Enciclopedia, voce “Enciclopedia”,
in La filosofia dell'Enciclopedia, Laterza, Bari, 1966, pagg. 187-190)