Dilthey, Scienze della natura e scienze dello spirito

In questa lettura Wilhelm Dilthey fa alcune osservazioni sul rapporto fra le “scienze della natura” e le “scienze dello spirito” e sulle caratteristiche specifiche di queste ultime.

 

W. Dilthey, Der Aufbau der geschichtlichen welt in den Geisteswissenschaften in Gesammelten Schriften, VII, Teubner, Leipzig und Berlin; trad. it., La costruzione del mondo storico nelle scienze dello spirito, in Critica della ragione storica (a cura di P. Rossi), Einaudi, Torino, 1982, pagg. 212-213

 

 Dal momento che la connessione dell’apprendimento oggettivo sta sotto le condizioni contenute nelle scienze dello spirito, viene a delinearsi la particolare struttura di tali discipline. Sulla base delle forme e delle operazioni generali del pensiero si fanno qui valere compiti specifici, che trovano la loro soluzione nell’intreccio dei propri metodi.

Nell’elaborazione di queste forme di procedimento le scienze dello spirito sono state sempre influenzate dalle scienze della natura; e poiché queste hanno elaborato prima i loro metodi, si è avuto in un vasto ambito un adattamento di essi ai compiti delle scienze dello spirito. In due punti ciò risulta particolarmente evidente: nella biologia sono stati scoperti per la prima volta i metodi comparativi poi sempre maggiormente applicati alle scienze sistematiche dello spirito, e i metodi sperimentali elaborati dall’astronomia e dalla fisiologia sono stati trasferiti alla psicologia, all’estetica e alla pedagogia. Anche oggi nello sforzo di soluzione dei compiti particolari, lo studioso di psicologia, di pedagogia, di linguistica o di estetica si chiede spesso se i mezzi e i metodi scoperti nelle scienze della natura per la soluzione di problemi analoghi possano venir sfruttati nel proprio campo.

Ma, nonostante tali punti particolari di contatto, la connessione delle forme di procedimento delle scienze dello spirito è, fin dal suo inizio, del tutto diversa dalla connessione delle scienze della natura.

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E qui viene a completarsi il concetto delle scienze dello spirito. Il loro ambito si estende quanto l’intendere, e l’intendere ha il suo oggetto unitario nell’oggettivazione della vita. Cosí il concetto di disciplina spirituale è determinato, secondo l’àmbito dei fenomeni che cadono sotto di essa, mediante l’oggettivazione della vita nel mondo esterno. Soltanto ciò che lo spirito ha creato, esso lo intende. La natura, cioè l’oggetto della conoscenza naturale, racchiude la realtà prodotta indipendentemente dall’attività dello spirito. Tutto ciò a cui l’uomo, operando, ha impresso la sua impronta, costituisce l’oggetto delle scienze dello spirito.

E anche l’espressione “scienza dello spirito” riceve a questo punto la sua giustificazione. Si è nel passato discorso dello spirito delle leggi, del diritto, della costituzione: ora possiamo dire che tutto ciò in cui lo spirito si è oggettivato, rientra nell’àmbito delle scienze dello spirito.

 

Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991, vol. I, pagg. 315-316  e 319