Riassumendo, il fisico non può mai sottoporre al controllo della esperienza un'ipotesi isolata, ma soltanto tutto un insieme di ipotesi. Quando l'esperienza è in disaccordo con le sue previsioni, essa gli insegna che almeno una delle ipotesi costituenti l'insieme è inaccettabile e deve essere modificata, ma non gli indica quale dovrà essere cambiata. [...] L'orologiaio al quale si dà un orologio che non cammina, separa tutti gli ingranaggi e li esamina uno a uno finché non trova quello alterato o rotto. Il medico a cui si presenta un malato non può sezionarlo per fare la sua diagnosi; egli dovrà indovinare il punto e la causa del male dalla sola ispezione dei disordini che affliggono l'intero corpo. È a questo, non a quello che somiglia il fisico incaricato di rettificare una teoria zoppa.
(Pierre Duhem, La teoria fisica: il suo oggetto e la sua struttura, Il Mulino, Bologna, 1978, pp. 207-212)