Eccles
affronta in questa lettura il tema del rapporto mente-cervello. Egli li
considera due entità distinte, che continuamente interagiscono fra di loro.
J. Eccles, voce MENTE, in Enciclopedia del
Novecento, vol. IV, Istituto dell’Enciclopedia italiana, Roma, 1979, pagg.
98-100
II problema del rapporto mente-corpo, o piú propriamente, del rapporto mente-cervello, è il problema piú grande e piú intricato che ci si presenta quando cerchiamo di capire noi stessi in relazione al mondo della natura. La sua formulazione originale come problema del rapporto corpo-mente risale alla preistoria. Un’autorevole presentazione della storia del problema da quei tempi lontani fino a oggi è stata fatta da Popper nel cap. P5 di un recente libro. Nei capp. P1 e P3 di questo libro sono riunite le critiche delle varie teorie materialistiche della mente. Nei capp. P4 ed E7 viene formulata un'ipotesi dualistico-interazionistica che deriva da Cartesio, ma che è sviluppata tenendo conto dei progressi della filosofia e della scienza dal XVII secolo a oggi. In particolare le recenti scoperte nell'ambito delle neuroscienze hanno trasformato la componente “cervello” del rapporto mente-cervello, che aveva già sostituito il rapporto mente-corpo. Sappiamo adesso che le relazioni fra corpo e mente, quali che possano essere, si stabiliscono solamente attraverso la mediazione del cervello.
Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991,
vol. III, pagg. 400-401