Per Engels
la superiorità del metodo dialettico è evidente sia in rapporto al metodo
scientifico che alla metafisica. Ormai anche i naturalisti hanno cominciato a
pensare dialetticamente, primo fra tutti Darwin. “La natura è il banco di prova
della dialettica”.
F. Engels, Antidührin
Considerando le cose con maggiore precisione, noi troviamo anche che i due poli di una opposizione, il positivo e il negativo, sono tanto inseparabili l’uno dall’altro quanto contrapposti e che malgrado tutto il loro carattere contraddittorio si compenetrano vicendevolmente; troviamo del pari che causa ed effetto sono rappresentazioni che hanno validità come tali solo se le applichiamo ad un caso singolo, ma che nella misura in cui consideriamo questo fatto singolo nella sua connessione generale con la totalità del mondo, queste rappresentazioni si confondono e si dissolvono nella visione della universale azione reciproca, in cui cause ed effetti si scambiano continuamente la loro posizione, ciò che ora o qui è effetto, là o poi diventa causa e viceversa.
Tutti questi fenomeni e metodi di pensiero non rientrano nel quadro del pensiero metafisico. Per la dialettica invece, che considera le cose e le loro immagini concettuali essenzialmente nel loro nesso, nel loro concatenamento, nel loro movimento, nel loro sorgere e tramontare, fenomeni come quelli che abbiamo riferiti sopra sono altrettante conferme della sua specifica maniera di procedere. La natura è il banco di prova della dialettica e noi dobbiamo dire a lode delle moderne scienze naturali che esse hanno fornito a questo banco di prova un materiale estremamente ricco e che va accumulandosi giornalmente e che di conseguenza esse hanno dimostrato che, in ultima analisi, la natura procede dialetticamente e non metafisicamente, che non si muove nell’eterna uniformità di un circolo che di continuo si ripete, ma percorre una vera storia. Qui bisogna far menzione, prima di ogni altro, di Darwin che ha assestato alla concezione metafisica della natura il colpo piú vigoroso con la sua dimostrazione che tutta quanta la natura organica, quale oggi esiste, piante e animali, e conseguentemente anche l’uomo, è il prodotto di un processo di sviluppo che è durato milioni di anni. Ma poiché sino ad ora i naturalisti che hanno appreso a pensare dialetticamente si possono contare sulle dita, la confusione senza limiti che domina oggi nelle scienze naturali teoriche e che porta alla disperazione maestri e scolari, scrittori e lettori si spiega con questo conflitto tra i risultati che sono stati scoperti e la maniera tradizionale di pensare.
Una rappresentazione esatta della totalità del mondo, del suo sviluppo e di quello dell’umanità, nonché dell’immagine di questo sviluppo quale si rispecchia nella testa degli uomini, può quindi effettuarsi solo per via dialettica, prendendo costantemente in considerazione le azioni reciproche del nascere e del morire, dei mutamenti progressivi o regressivi. E in questo senso ha proceduto la filosofia tedesca moderna sin dal suo principio.
K. Marx- F. Engels, Opere scelte,
Editori Riuniti, Roma, 19692, pagg. 995-996