Diogene
Laerzio dedica il decimo e ultimo libro delle sue Vite dei filosofi a Epicuro. Diogene
è una delle fonti piú importanti: egli riporta il testo delle tre Epistole
(a Meneceo, a Erodoto e a Pitocle), nonché quello delle quaranta Massime
Capitali. La presentazione delle Massime, con le quali si chiude
l’opera di Diogene, suona come un commovente elogio di Epicuro.
Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, X, 138
[...] Ed ora ecco poniamo, per cosí
dire, il colofone a tutta la mia opera e alla biografia del nostro filosofo
riportando le sue Massime Capitali a conclusione di tutto il mio
scritto. Cosí la sua fine segna l’inizio della felicità.
(Diogene Laerzio, Vite dei Filosofi, Laterza, Bari, 19872,
vol. II, pag. 445)