Sono qui
esposti due punti importanti della filosofia di Epicuro. Nel primo si afferma
che “nulla nasce dal nulla”, ma che tutto ha origine per aggregazione – mentre
la morte è dissoluzione degli aggregati –; nel secondo che tutta la realtà è
composta di atomi e di vuoto.
Epistola a
Erodoto, 39-40
1 Prima di tutto nulla nasce dal nulla;
perché qualsiasi cosa nascerebbe da qualsiasi cosa, senza aver bisogno di semi
generatori; e se ciò che scompare avesse fine nel nulla tutto sarebbe già
distrutto, non esistendo piú ciò in cui si è dissolto.
2 Inoltre il tutto sempre fu come è ora, e
sempre sarà, poiché nulla esiste in cui possa tramutarsi, né oltre il tutto vi
è nulla che penetrandovi possa produrre mutazione.
3 E inoltre il tutto è costituito di corpi e
di vuoto. Che i corpi esistano infatti lo attesta di per sé in ogni occasione
la sensazione in base alla quale bisogna, con la ragione, giudicare di ciò che
sotto i sensi non cade, come abbiamo detto prima; se poi non esistesse ciò che
noi chiamiamo vuoto o luogo o natura intattile, i corpi non avrebbero né dove
stare né dove muoversi, come vediamo che si muovono.
(Epicuro, Opere, Einaudi, Torino, 1970, pagg. 22-23)