Charles
Fourier afferma che la Rivoluzione francese ha messo alla prova le teorie dei
filosofi, e che i risultati hanno rivelato queste teorie incapaci di rimediare
ai mali della società.
Ch. Fourier, Teoria dei quattro Movimenti e
dei Destini generali
Dopo l’imperizia di cui i Filosofi avevano dato prova nel loro tentativo, durante la Rivoluzione francese, ciascuno era concorde nel considerare la loro scienza come un traviamento dello spirito umano; i torrenti di luce politica e morale non sembravano piú che torrenti di illusioni. Si può vedere altra cosa negli scritti di questi sapienti, che, dopo aver impiegato venticinque secoli a perfezionare le loro teorie, dopo aver raccolto tutti i lumi antichi e moderni, generano per loro esordio tante calamità, quanti erano i benefici promessi e fanno declinare la società civilizzata verso la condizione barbarica?
Tale fu l’effetto dei primi cinque anni, durante i quali la Francia subí la prova delle teorie filosofiche.
Dopo la catastrofe del 1793 le illusioni furono disperse, le scienze politiche e morali infamate e screditate per sempre. Da allora si dovette scorgere che non c’era alcuna felicità da sperare da tutti i lumi acquisiti, che occorreva cercare il bene della società in qualche nuova scienza, e aprire nuove vie al genio politico; perché era evidente che né i Filosofi né i loro rivali sapevano rimediare alle miserie sociali, e che, sotto i dogmi degli uni o degli altri, si vedrebbe sempre il perpetuarsi dei flagelli piú vergognosi, tra cui l’indigenza.
L. Ghiringhelli, Prima di Marx. Alle
origini del socialismo, G. D’Anna, Messina-Firenze, 1979, pagg. 143-144