FICHTE, OPPOSIZIONE TRA DIRITTO E MORALE
Il concetto del dovere che deriva da quella legge morale è addirittura opposto, nella maggior parte delle sue connotazioni, a quello del diritto. La legge morale comanda categoricamente il dovere; la legge giuridica consente soltanto, ma non ordina mai, di esercitare il proprio diritto. Anzi, la legge morale proibisce spesso l'esercizio di un diritto che non cessa per questo di essere un diritto... Il concetto di diritto è il concetto di un rapporto fra esseri razionali. Esso ha dunque luogo solo a condizione che tali esseri vengano pensati in rapporto l'uno con l'altro... Esseri razionali entrano in rapporto reciproco l'uno con l'altro solo per il tramite di azioni, di estrinsecazioni della loro libertà: il concetto del diritto si riferisce pertanto solo a ciò che si manifesta nel mondo sensibile, ciò che in esso non ha causalità, ma permane nell'interiorità dell'animo, è di competenza di un altro tribunale, quello della morale.
[...] Non è per nulla possibile trovare una ragione assoluta del perché qualcuno dovrebbe erigere a legge della propria volontà e delle proprie azioni la formula giuridica: limita la tua libertà in modo che anche altri vicino a te possano essere liberi. Appare d'altra parte chiaro che una comunità di esseri liberi, in quanto tali, non può sussistere se ognuno non è sottomesso a questa legge; e che perciò chi vuole questa comunità deve necessariamente volere anche la legge, che ha dunque validità ipotetica. Se una comunità di esseri liberi, in quanto tali, deve essere possibile, la legge giuridica deve essere valida. Ma addirittura la condizione, cioè la comunità di esseri liberi, è a sua volta condizionata da una volontà comune. Nessuno può con la sua mera volontà realizzare una tale comunità con un altro se questo altro non ha la stessa volontà, e, in conformità ad essa, non si sottomette alla legge giuridica.
(Fichte, Fondazione del diritto naturale)