Aulo Gellio,
nelle Notti Attiche, ricorda che per gli stoici la natura umana è
fornita fin dalla nascita dello stimolo a cercare il piacere e a fuggire il
dolore. Sopraggiunta in un secondo tempo, la ragione si deve impegnare a tenere
sotto controllo questi istinti.
Aulo Gellio, Notti Attiche, XII, 5, 7
Ma poiché di questi primi sensi del dolore e del piacere, prima del sorgere del senno e della ragione, il neonato è imbevuto, e pur da natura inclinato al piacere, e dal dolore invece, quasi da un pericoloso nemico, allontanato e reso alieno, per ciò coteste affezioni, primordialmente e profondamente radicate, la ragione, piú tardi sopraggiunta, a stento riesce a sradicare ed estinguere. Ma combatte sempre con queste, e ne comprime e umilia la baldanza, e a sé le costringe a sottomettersi e ubbidire.
(R. Mondolfo, Il pensiero antico, La Nuova Italia, Firenze, 19673,
pagg. 398-399)