Goldmann
riconosce a Pascal e a Racine, esponenti del pensiero tragico, il merito di
aver intuito i pericoli a cui il razionalismo di matrice scientifica e
cartesiana sarebbe andato incontro e di aver proposto una diversa e piú
articolata concezione della ragione.
L. Goldmann, Il dio Nascosto [Le dieu
caché]
Di fronte a questo sviluppo ascensionale del razionalismo (sviluppo che è proseguito in Francia fino al XX secolo, ma che al XVII secolo si trovava ad una svolta qualitativa essendo appena riuscito attraverso le opere di Descartes e di Galileo a costruire un sistema filosofico coerente ed una fisica matematica incomparabilmente superiore alla vecchia fisica aristotelica), grazie ad un concorso di circostanze che esamineremo successivamente, prende forma il pensiero giansenista che troverà la sua espressione piú coerente nelle due grandi opere tragiche di Pascal e di Racine.
In quest’epoca si può caratterizzare la coscienza tragica attraverso la comprensione rigorosa e precisa del mondo nuovo creato dall’individualismo razionalista, con tutto ciò che esso conteneva di positivo, di prezioso e soprattutto di definitivamente acquisito per il pensiero e la coscienza umane, ma nello stesso tempo attraverso il rifiuto radicale di accettare questo mondo come la sola possibilità e la sola prospettiva dell’uomo.
La ragione è un fattore importante della vita dell’uomo, un fattore di cui l’uomo è a giusto titolo fiero e a cui non potrà mai piú rinunciare, ma essa non è tutto l’uomo e soprattutto essa non deve e non può bastare alla vita umana su nessun piano, neppure quello che a maggior ragione sembra spettarle della ricerca della verità scientifica.
Per questo la visione tragica rappresenta, dopo il periodo amorale e irreligioso del razionalismo e dell’empirismo, un ritorno alla morale e alla religione, a patto che si prenda questa ultima parola nel suo significato piú vasto di fede in un insieme di valori che trascendevano l’individuo. Tuttavia non si tratta ancora di una concezione filosofica e di un’arte che possano sostituire il mondo atomista e meccanicista della ragione individuale con una nuova comunità e un nuovo universo.
L. Goldmann, Pascal e Racine, Lerici,
Milano, 1961, pagg. 57-58