Goldmann,
dopo aver osservato che queste due parole non sono affatto corrispondenti, ne
mette in evidenza la complessità di significati ed i possibili equivoci che
possono derivare nelle traduzioni.
L. Goldmann, Il dio Nascosto [Le dieu
caché]
Vorremmo segnalare una difficoltà terminologica contro cui si sono urtati anche Kant e Pascal e che rende ancor oggi molto difficile la traduzione di opere filosofiche tedesche in francese e francesi in tedesco. Il razionalismo da Cartesio ai giorni nostri non conosce che due campi della coscienza, il sensibile e l’immaginazione, da una parte, e la ragione dall’altra; per i pensatori tragici e dialettici ciò che i razionalisti chiamano ragione non è che un settore parziale ed incompleto subordinato ad una terza facoltà di sintesi. Essi sono perciò stati costretti ad adattare l’usuale terminologia alle loro concezioni. Pascal ha usato la parola cuore che doveva provocare successivamente tanti malintesi quando la si intendeva nel significato (abituale nel secolo XX) di affettività; Kant ha conservato la parola ragione (Vernunft) dandole un significato di facoltà di sintesi (completamente diverso da quello che aveva per il razionalismo cartesiano) e ha coniato per la ragione cartesiana il nuovo termine di Verstand (intelletto). Ciò costituisce oggi la disperazione dei traduttori che possono difficilmente scrivere in francese “l’entendement de Descartes ou de Voltaire” e in tedesco “die Cartesianische oder Voltairsche Vernunft”.
[...]
Non esiste controsenso piú fondamentale di quello di interpretare, malgrado l’apparenza di alcuni testi, Pascal nel senso del centro fra due estremi, posizione scettica che è spesso quella di Montaigne ma che è anche la negazione di ogni tragedia e di ogni dialettica. Allo stesso modo il Dio della scommessa (come quello del postulato pratico di Kant) non è un Dio la cui esistenza è probabile ma un Dio certo e necessario, solo che questa necessità e questa certezza sono pratiche ed umane, certezza del cuore e non della ragione (o, il che è la stessa cosa in Kant, certezza della ragione e non dell’intelletto).
L. Goldmann, Pascal e Racine, Lerici,
Milano, 1961, pag. 57 nota 1 e pag. 89 nota 1