Secondo le
tradizionali concezioni dualistiche l’anima e il cervello sono due realtà del
tutto diverse fra loro. Per Ernst Heinrich Haeckel queste dottrine non tengono
conto delle conoscenze scientifiche e delle teorie evoluzionistiche per le
quali non vi sono differenze sostanziali fra l’uomo e gli altri mammiferi.
E.-H. Haeckel, Antropologia o Storia
dell’evoluzione umana
La fisiologia ci insegna inoltre all’osservazione e allo sperimento che la relazione tra 1’“anima” ed il suo organo, cervello e midollo spinale, è affatto la stessa nell’uomo come nei rimanenti mammiferi. La prima senza quest’ultimo non può del resto funzionare; essa gli è ugualmente legata come il moto muscolare ai muscoli e perciò non può svolgersi che in connessione con esso. Ora se noi siamo fautori della teoria della discendenza e se ammettiamo il nesso causale fra l’ontogenesi e la filogenesi noi saremo costretti ad ammettere la seguente proposizione. L’anima o “psiche” dell’uomo si è svolta come funzione del tubo midollare contemporaneamente a questo ultimo, e, come ora in ogni individuo umano cervello e midollo spinale si sviluppano dal semplice tubo midollare, cosí anche lo “spirito umano”, o l’attività psichica di tutto il genere umano, è sorto poco alla volta e gradualmente dalle anime dei vertebrati inferiori. Come ora in ciascun individuo umano la complicata, meravigliosa struttura del cervello si svolge passo a passo dallo stesso inizio, dalle stesse cinque semplici ampolle cerebrali come in tutti gli altri cranioti, cosí pure l’anima umana nel corso di milioni d’anni si è gradatamente svolta da una lunga serie di diverse anime di cranioti. Come infine anche oggidí in ciascun embrione umano le singole parti del cervello si differenziano secondo il tipo speciale del cervello delle scimmie, cosí anche la psiche umana si è storicamente svolta dall’anima delle scimmie.
Per vero questo concetto monistico viene dal piú degli uomini respinto con indignazione e viene invece sostenuto il concetto dualistico che nega l’indissolubile legame di cervello ed anima e che considera “corpo e spirito” come due cose affatto diverse. Ma come si accorda questo concetto generalmente sparso coi fatti che vi sono noti della storia dell’evoluzione?
Grande Antologia filosofica, Marzorati, Milano, 1976, vol. XXIV, pag. 100