Hegel, Il carattere razionale della realtà e la filosofia come scienza dell'Assoluto

Nella Introduzione all'Enciclopedia Hegel fissa i cardini della propria filosofia. In via preliminare viene definito il concetto di “realtà”, dal quale sono esclusi l'“accidentale” e il “possibile”: reale è soltanto ciò che è razionale e in quanto tale ha i caratteri della necessità.

Hegel affronta quindi il problema del rapporto fra intelletto e sensazione: si accetti pure la formula Nihil est in intellectu, quod prius non fuerit in sensu, ma a condizione che le si affianchi il suo contrario Nihil est in sensu, quod prius non fuerit in intellectu, che di fatto la annulla, e impone lo Spirito (Noús, mente) come “causa del mondo”.

Quindi, attraverso l'analisi dell'Assoluto come Idea, Hegel sente l'esigenza che la filosofia si strutturi come “sistema” e ne ripropone lo schema già illustrato nella Scienza della logica.

 

G. W. F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, Introduzione

 

Nella vita ordinaria si chiama a casaccio realtà ogni capriccio, l'errore, il male e ciò che è su questa linea, come pure ogni qualsiasi difettiva e passeggera esistenza. Ma già anche per l'ordinario modo di pensare un'esistenza accidentale non meriterà l'enfatico nome di reale: l'accidentale è un'esistenza che non ha altro maggior valore di un possibile, che può non essere allo stesso modo che é. Ma, quando io ho parlato di realtà, si sarebbe pur dovuto pensare al senso nel quale adopero quest'espressione, giacché in una mia estesa Logica ho trattato anche della realtà, e l'ho accuratamente distinta non solo dall'accidentale, che pure ha esistenza, ma altresí dall'essere determinato, dall'esistenza e da altri concetti.

Alla realtà del razionale si contrappone, da una parte, la veduta che le idee e gli ideali non siano se non chimere, e la filosofia un sistema di questi fantasmi cerebrali; e dall'altra, che le idee e gli ideali siano alcunché di troppo eccellente per avere realtà, o anche di troppo impotente per procacciarsela. [...].

” un antico detto, che si suole attribuire falsamente ad Aristotele, con l'intenzione che vi si trovi espresso il punto di vista della sua filosofia: Nihil est in intellectu, quod prius non fuerit in sensu, “non v'è niente nell'intelletto che non sia stato già nel senso, nell'esperienza”. Che la filosofia speculativa non voglia concedere questa proposizione, è da stimare da parte sua un semplice malinteso. Ma, per converso, bisogna egualmente affermare: Nihil est in sensu, quod prius non fuerit in intellectu, nel significato generale che il noús [“mente”], o, intendendolo piú profondamente, lo spirito, è la causa del mondo, e in quello piú ristretto, che il sentimento giuridico, morale, religioso è un sentimento, e quindi una esperienza di tal contenuto ha la sua radice e la sua sede soltanto nel pensiero [...].

Il medesimo svolgimento del pensiero, che è rappresentato nella storia della filosofia, è rappresentato anche nella filosofia, ma libero da quelle esteriorità storiche, puro nell'elemento del pensiero. Il libero e vero pensiero è in sé concreto, e perciò è idea: e, in tutta la sua universalità, è l'Idea o l'Assoluto. La scienza di esso è essenzialmente sistema, perché il vero, come concreto, è solo in quanto si svolge in sé e si raccoglie e mantiene in unità, cioè come totalità, e solo mediante il differenziarsi e la determinazione delle sue differenze sono possibili la necessità di essere e la libertà del tutto.

Un filosofare senza sistema non può esser niente di scientifico; ed oltreché un siffatto filosofare per sé preso esprime piuttosto un modo di sentire soggettivo, è, rispetto al suo contenuto, accidentale. Un contenuto ha la sua giustificazione solo come momento del tutto, e fuori di questo è un presupposto infondato o una certezza meramente soggettiva: molti scritti filosofici si restringono in tal modo ad esprimere soltanto pareri e opinioni.

Con la parola sistema vien falsamente intesa una filosofia che ha un principio limitato e diverso da altri: è, per contrario, principio di vera filosofia contenere in sé tutti i princípi particolari [...].

 

(G. W. F. Hegel, Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio, Laterza, Bari, 1975, pagg. 9-11, 14, 22-23, 26-27)