Dieter Henrich (Marburgo, 1927)
ha studiato soprattutto l'idealismo tedesco e si è interessato al problema
teoretico del rapporto soggetto-oggetto. Egli sostiene che il pensiero
cartesiano può essere considerato il fondamento del razionalismo moderno, ma,
al tempo stesso, sottolinea che Descartes avrebbe rifiutato questa definizione.
Di fatto il metodo cartesiano, di tipo deduttivo, è una delle piú alte
esaltazioni delle facoltà della ragione, la quale - come nella geometria degli
antichi - postula alcuni princípi primi dai quali far derivare l'intero sistema
del mondo. In questo modo il soggetto razionale - dopo aver dimostrato
l'infondatezza dei dubbi sulla propria facoltà di conoscere - è in grado di
fornire un quadro completo e sistematico dell'intero Universo, una
“rappresentazione” del Tutto. Ma Descartes non osa riconoscere alla ragione
questa straordinaria forza fondante che di fatto le attribuisce, e
ricorre a una presenza divina per garantire a un tempo la realtà del mondo e la
correttezza del metodo razionale per conoscerlo.
Perché la filosofia cartesiana è
stata definita come razionalismo? Bisogna pensare che fino ad allora la
filosofia non era razionale, che non era fondata su princípi razionali?
D. Heinrich, Cartesio,
Intervista a cura di M. Ivaldo
Non c'è nessuna filosofia che
non si sia sviluppata dalla ragione. L'intero sistema aristotelico è una grande
prova della forza razionale del pensiero. Io non sono sicuro che Cartesio
avrebbe accettato il termine, temo che avrebbe avuto qualche esitazione ad
usarlo. Ma applicato a Cartesio questo termine ha una sua plausibilità,
innanzitutto per il metodo che Cartesio ha stabilito al posto della forma
dottrinale della scolastica. Questo è essenzialmente il metodo della geometria,
nell'antichità già sviluppato da Euclide. Bisogna partire dai princípi primi
(che in quanto tali sono evidenti), bisogna proseguire da questi concetti con
deduzioni cogenti e non si possono ammettere nella scienza princípi che non
abbiano la loro sicura collocazione in questo sistema.
Quando si parla di razionalismo
si pensa al fatto che non deve essere accettata alcuna verità che non possa
essere scoperta dalla ragione. Qui è in gioco l'idea che la ragione sia il
fondamento della verità a cui essa si orienta. Questa non era però l'opinione
di Cartesio. Cartesio era convinto che i princípi primi, dai quali costruiamo
le nostre deduzioni, non sono fondati dalla ragione. Essi possono soltanto
essere resi evidenti dalla ragione. Come è noto Cartesio si è servito del
concetto di Dio proprio in relazione ai primi princípi della ragione. Egli
credette di potere e dovere mostrare che anche i princípi primi della ragione
non sono logicamente necessari. Benché il nostro pensiero non ne possa fare a meno,
in sé non possiedono alcuna necessità logica. Noi dobbiamo riconoscerli,
nonostante siano evidenti, come qualcosa che deriva da una volontà superiore.
In questo senso Cartesio non fu un razionalista.
(Enciclopedia Multimediale
delle Scienze Filosofiche, Rai e Istituto dell'Enciclopedia italiana. Il
testo qui riprodotto è stato pubblicato su “l'Unità”, 19 settembre 1994)