Il desiderio di pace, che ha
permesso la istituzione dello stato - cioè dell'“uomo artificiale” -, ne
garantisce la sopravvivenza.
Th.
Hobbes, Leviatano, II, cap. XXI
Ma poiché gli uomini per ottenere
la pace e con questa la conservazione della propria vita hanno creato un uomo
artificiale che si chiama Stato, hanno con lo stesso atto creato delle catene
artificiali, chiamate leggi civili, che essi stessi, attraverso patti
reciproci, hanno fissato per una estremità alle labbra di quell'uomo o di
quell'assemblea a cui hanno affidato il potere sovrano e per l'altra estremità
alle loro orecchie. Questi vincoli, deboli se presi in se stessi, possono
tuttavia essere messi in condizione di resistere, non per la difficoltà di
poterli rompere ma per il danno che deriva da una tale rottura.
(Grande Antologia Filosofica,
Marzorati, Milano, 1968, vol. XIII, pag. 484)