Hollander, La disumanizzazione della vittima

Oltre al tradizionale motivo, sintetizzabile nell’espressione “il fine giustifica i mezzi”, Hollander osserva che i crimini commessi nei paesi mete di pellegrinaggio erano giustificati anche dalla “disumanizzazione della vittima” trasformata in astrazione dall’ideologia.

 

P. Hollander, Political Pilgrims [Pellegrini politici, 1981]

 

Un’altra importante, e ben conosciuta tecnica, per ridurre al silenzio la potenziale indignazione morale, consiste nella disumanizzazione della vittima. Facendo in questo modo, gli atti moralmente ripugnanti non sono negati ma diventano irrilevanti, non contano, perché le vittime non abitano, per cosí dire, in un universo morale; di conseguenza, ad essi le considerazioni o i criteri morali semplicemente non vengono applicati, e coloro che commettono le violenze morali sono liberati dal fardello delle responsabilità e della pietà attraverso la redifinizione delle loro vittime come persone non-umane, o umane in una misura assolutamente insignificante. Nella storia contemporanea, e ci riferiamo in particolare alle campagne di propaganda e di terrore degli stati totalitari, ci sono moltissimi esempi di assassinii di massa preceduti da un’opera di disumanizzazione. L’essenza di questa tecnica consiste nel sostituire agli esseri umani delle astrazioni; si tratta di un procedimento che è stato analizzato da Aldous Huxley (e da altri) alcuni decenni fa. Cosí scriveva Huxley:

“quando si pensa ad uomini e donne particolari semplicemente come a dei rappresentanti di una classe, che è stata in precedenza definita come il “male”, ... allora la ripugnanza che si prova a ferire o ad uccidere scompare. Brown, Jones e Robinson non vengono considerati Brown, Jones e Robinson, ma come eretici, gentili, ebrei, negri, barboni, unni, comunisti, capitalisti, fascisti, liberali, chiunque essi siano. Quando si sentono i loro nomi, e vengono associati alla classe detestata a cui i nomi si applicano, Brown, Jones e Robinson non vengono piú considerati ciò che realmente sono – vale a dire esseri umani – e diventano, per coloro che usano questo linguaggio fatalmente improprio, semplici vermi, o peggio, demoni che è giusto e necessario distruggere”.

 

P. Hollander, Pellegrini politici, Il Mulino, Bologna, 1988, pagg. 595-596