Le percezioni dello spirito umano
si dividono in impressioni
e idee. Queste, a loro volta, si dividono in semplici e complesse.
D. Hume, Trattato sulla natura
umana, Libro primo, Parte prima, Sez. prima
Tutte le percezioni dello spirito
umano possono dividersi in due classi, che io chiamerò impressioni e
idee. La differenza fra esse consiste nel grado di forza e vivacità con cui
colpiscono il nostro spirito ed entrano nel pensiero e nella coscienza. Le
percezioni che penetrano con maggior forza e violenza le chiamiamo impressioni:
e sotto questa denominazione io intendo tutte le sensazioni, passioni ed
emozioni, quando fanno la loro prima comparsa nella nostra anima. Per idee
intendo invece le immagini illanguidite di queste sensazioni, sia nel pensare
che nel ragionare: ad esempio, le percezioni suscitate dal presente discorso,
ad eccezione di quelle dipendenti dalla vista o dal tatto e il piacere o dolore
immediato che esso può causare. Io non credo che occorrano molte parole per spiegare
questa distinzione. Ognuno vede subito da sé la differenza tra il sentire e il
pensare. In genere è facile distinguere la loro diversità di grado, anche se in
taluni casi si trovano molto vicini l'uno all'altro. Cosí nel sonno, nella
febbre, nella pazzia o in una violenta emozione dell'anima, le idee possono
avvicinarsi alle impressioni; e, d'altra parte, succede talora che queste siano
cosí deboli e tenui da non riuscire a distinguerle dalle idee. Ma questa
stretta somiglianza in alcuni casi non toglie che esse siano generalmente tanto
diverse che nessuno può esitare di classificarle separatamente e assegnare a
ciascuna un nome speciale per rilevarne la differenza.
Ma non dobbiamo trascurare
un'altra divisione delle nostre percezioni, che comprende tanto le impressioni
quanto le idee: quella delle percezioni in semplici e complesse.
Le percezioni semplici, impressioni o idee, sono quelle che non consentono
nessuna distinzione o separazione: le percezioni complesse, al contrario,
possono distinguersi in parti. Benché un particolare colore sapore e odore
siano qualità unite insieme in questa mela, è facile vedere che non sono le
stesse e che possono venire distinte l'una dall'altra.
(Grande Antologia Filosofica,
Marzorati, Milano, 1968, vol. XIII, pag. 851)