Husserl
prende in considerazione il rapporto fra le strutture della logica e il tipo di
conoscenza ad essa collegato e giudica il tutto ad un livello arretrato e
insoddisfacente. Egli propone in alternativa la sua “fenomenologia dei vissuti
logici”.
E. Husserl, Logische
Untersuchungen, Halle, 1922, trad. it. Ricerche logiche, I, a
cura di S. Piana, Il Saggiatore, Milano, 1968, pag. 273 419-420)
La fenomenologia dei vissuti logici ha lo scopo di farci comprendere descrittivamente (non, per esempio, da un punto di vista empirico-psicologico) questi vissuti psichici e il senso insito in essi, in modo abbastanza approfondito da consentirci di dare significati determinati a tutti i concetti logici fondamentali – significati cioč che, dopo essere stati chiariti ricorrendo a un esame analitico dei nessi essenziali tra intenzione, significante e riempimento del significato, siano a un tempo comprensibili e certi nella loro possibile funzione conoscitiva; in breve: significati rispondenti all'interesse della stessa logica pura, e anzitutto all'interesse di una vera comprensione critico-conoscitiva dell'essenza di questa disciplina. I concetti logici e noetici fondamentali non sono stati finora completamente chiariti; essi sono accompagnati da numerosi sensi equivoci, tanto dannosi e tanto difficili da accettare, e quindi da tenere distinti, che proprio qui č da ricercare la causa principale dello stato di arretratezza in cui si trovano oggi la logica pura e la teoria della conoscenza.
Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991,
vol. II, pag. 210