HABERMAS, VERSO UNA DEMOCRAZIA EFFETTIVA

Tali riflessioni ci consentono infatti di presentare in termini concreti il problema del potenziale politico e di riferirlo alla alternativa storica tra lo sviluppo della democrazia liberale in democrazia sociale e la sua degenerazione nelle forme gerarchico-plebiscitarie di una democrazia autoritaria. Il problema del potenziale politico si trasforma così nel problema del potenziale democratico che può essere sintetizzato nei termini seguenti: il potenziale della partecipazione è democratico nella misura in cui può efficacemente contribuire, sul piano politico, a uno sviluppo della democrazia formale in democrazia sostanziale, della democrazia liberale in democrazia sociale, e quindi nella misura in cui è in grado di influenzare le decisioni politiche incanalandole verso la realizzazione di una società libera. Per definire il livello sociale di questa libertà occorre stabilire fino a che punto le forze produttive materiali e spirituali vengano utilizzate per soddisfare i bisogni della collettività e non soltanto gli interessi particolaristici. Per definirne il livello politico occorre invece stabilire fino a che punto una società riesca a trasformare il dominio in autorità razionale e cioè a dare equamente al lavoro ciò che spetta al lavoro e all'esperienza ciò che spetta all'esperienza, nell'interesse della collettività e sotto il suo controllo. Certo non è giusto attribuire a nessuno un comportamento politico che superi i confini di ciò che è soggettivamente sensato e obiettivamente possibile. Tuttavia la prima cosa che ci si può attendere dagli studenti è forse una certa sensibilità ai rischi politici del momento attuale e, probabilmente, anche la capacità di intuire le possibilità offerte da una democrazia come la nostra nonché soprattutto quelle che potrebbe offrire una democrazia realizzata nelle sue intenzioni sia per il bene della società sia per la protezione, la libertà e fors'anche la felicità del destino personale.

(da "Studente e politica" in J. Habermas, Cultura e critica, Einaudi, Torino 1980, 50-51)