Ippia, Natura e legge

Nel Protagora di Platone compare anche il sofista Ippia, che sostiene la bontà della natura e la violenza della legge.

 

Fr. 86 C 1 DK (Platone, Protagora, 337 c)

 

Dopo Prodico, parlò il dotto Ippia: – O voi qui presenti, io credo che siate tutti quanti parenti e familiari e concittadini per natura, non per legge; perché per natura il simile è parente del suo simile, mentre la legge, tiranna degli uomini, commette molte violenze contro natura.

 

(I Presocratici, Laterza, Bari, 19904, pag. 981)