JAMES, CHE COS'E' IL PRAGMATISMO
Il pragmatismo rappresenta un atteggiamento del tutto familiare in filosofia, quello empiristico, ma lo rappresenta a mio parere in una forma piú radicale e meno criticabile che per il passato. Un pragmatista volge risolutamente la schiena, una volta per tutte, a un gran numero di posizioni care ai filosofi di professione. Egli rifugge dall'astrazione, dalle soluzioni verbali, dalle cattive ragioni a priori, dai principi fissi, dai sistemi chiusi, dai falsi assoluti. Egli si volge alla concretezza e all'adeguatezza, ai fatti, all'azione e alla forza. Ciò significa far prevalere un'attitudine empiristica su quella razionalistica, la libertà e la possibilità contro il dogma, l'artificio e la pretesa di una verità definitiva. Né il pragmatismo prende posizione per alcun risultato particolare. Esso è solamente un metodo. Ma il suo trionfo comporterebbe un cambiamento enorme in quello che ho chiamato il «temperamento» della filosofia. Scienza e metafisica s'avvicinerebbero l'una all'altra, lavorerebbero concretamente insieme.
[...] La metafisica ha in genere adottato un tipo di ricerca assai primitivo. L'universo è sempre parso alla gente semplice un mistero, la cui soluzione deve essere cercata in qualche parola o nome illuminante e dotato di potere. Una tale parola indica il principio dell'universo e il possederlo è un modo di possedere l'universo stesso. «Dio», «Ragione», «Assoluto», «Energia» sono altrettanti nomi risolutori. Quando li avete potete stare tranquilli. Siete giunti alla fine della vostra ricerca metafisica.
Ma se seguite il metodo pragmatico, non potete credere che una tale parola chiuda davvero la questione. Dovere tirar fuori da ogni parola il suo valore in contanti (cash-value), metterla alla prova nel flusso dell'esperienza. Piú che una soluzione essa appare allora il programma di un'attività ulteriore e, piú particolarmente, un'indicazione dei modi in cui le realtà esistenti possono essere cambiate. Le teorie diventano strumenti e non già risposte ad enigmi di cui possiamo appagarci. Noi ci appoggiamo ad esse, ci muoviamo in avanti e all'occasione trasformiamo la realtà con il loro aiuto. Il pragmatismo non cristallizza le nostre teorie, dà loro un valore di guida e le mette alla prova. Va d'accordo, per esempio, con il nominalismo per il continuo richiamo agli individui particolari, con l'utilitarismo per il rilievo dato agli aspetti pratici, con il positivismo per il suo disprezzo delle soluzioni verbali, delle questioni inutili e delle astrazioni metafisiche. Tutte queste, voi lo notate, sono tendenze anti-intellettualistiche. Il pragmatismo è in lotta aperta contro il razionalismo come sistema e come metodo. Ma, sia al principio che alla fine, esso non parteggia per alcun risultato particolare. Il pragmatismo non ha dogmi.
Nessuna dottrina particolare, insomma, ma solo un atteggiamento di ricerca: ecco che significa il metodo pragmatico. La disposizione a togliere lo sguardo dalle cose prime, dai principi, dalle «categorie», dalle pretese necessità, e a guardare invece alle cose ultime, ai risultati, alle conseguenze, ai fatti.
[...] Le idee vere sono quelle che possiamo assimilare, convalidare, confermare e verificare. False sono quelle per cui non possiamo fare altrettanto. Questa è la differenza pratica che ci fa avere delle idee vere, questo è il significato della verità per ciò che se ne sa. Questa è anche la tesi che debbo difendere. La verità di un'idea non è una sua stagnante proprietà.
Un'idea diventa vera, è resa tale dagli eventi. La sua verità è di fatto un avvenimento, un processo: il processo, piú esattamente, del suo verificarsi, la sua verificazione. La sua validità è allo stesso modo il processo della sua convalidazione.
[...] Viviamo in un mondo di realtà che può esserci infinitamente utile o dannoso. Le idee che ci dicono quali di esse accadranno debbono considerarsi come le idee vere in questa prima sfera di verificazione e il loro acquisto è un compito fondamentale dell'uomo. Il possesso della verità, lungi dall'essere un fine, è soltanto un mezzo per altre soddisfazioni vitali. Se mi sono perduto in un bosco e trovo qualcosa che assomiglia a un sentiero, è della massima importanza che io pensi come esso conduca a un'abitazione umana, in quanto, se penso cosí e lo seguo, io mi salverò. Il pensiero vero è utile perché l'abitazione che è il suo oggetto è utile. Il valore pratico delle idee vere deriva anzitutto dall'importanza pratica dei loro oggetti per noi.
(W. James, Pragmatismo)