L’unica forma di religione
accettabile per Kant è quella razionale (deismo). Il giudizio sulle religioni
rivelate, però, non può essere dato in maniera aprioristica: ad esempio,
infatti, il cristianesimo possiede a giudizio di Kant le caratteristiche della
religione naturale; pertanto il cristianesimo risulta non solo accettabile, ma
anche utile.
I. Kant, La religione entro i
limiti della sola ragione, cap. IV, parte I, sez. I
Può una religione esser perciò
quella naturale, ma nello stesso tempo essere anche rivelata, se
essa è costituita in modo che gli uomini avrebbero potuto e dovuto,
con il semplice uso della loro ragione, giungervi da se stessi sebbene
non vi sarebbero giunti cosí presto e con una diffusione cosí grande,
come si richiede. Per conseguenza una sua rivelazione, avvenuta in un tempo ed
in un luogo determinato, poté riuscire cosa saggia e molto vantaggiosa per la
specie umana, ma alla condizione che, una volta che la religione, cosí introdotta,
esiste e si è fatta conoscere pubblicamente, chiunque possa in seguito
persuadersi della sua verità da se stesso e con la propria ragione. In questo
caso la religione è oggettivamente naturale, anche se soggettivamente
è rivelata; e perciò le spetta propriamente anche la prima qualifica.
(I. Kant, La religione entro i
limiti della sola ragione, Laterza, Bari, 1980, pag. 170)