Kierkegaard
individua la concezione estetica del rapporto col mondo nella categoria del
godimento e quindi in particolari stati d’animo.
S. Kierkegaard, Aut-Aut
La concezione estetica considera anche la personalità in relazione al mondo che la circonda, e l’espressione di questo, riflettendosi nella personalità, è il godimento. Ma l’espressione estetica del godimento, nel suo rapporto colla personalità, è lo stato d’animo. Nello stato d’animo infatti è presente la personalità, ma è presente vagamente. Chi vive esteticamente infatti cerca per quanto è possibile di perdersi nello stato d’animo, cerca di avvolgersi completamente in esso, fin che in lui non rimanga nulla che non ne possa venir assorbito, perché un simile residuo ha sempre un effetto perturbatore, che distoglie dal godimento. Quanto piú la personalità è vagamente presente nello stato d’animo, tanto piú l’individuo è nel momento, e questa è di nuovo l’espressione piú adeguata per l’esistenza estetica; essa è nel momento. Da ciò le enormi oscillazioni alle quali è esposto chi vive esteticamente.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1971, vol. XVIII, pag.
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