La Mothe le Vayer, Elogio di Epicuro

Secondo François de La Mothe le Vayer la storia dell'ateismo è contraddistinta da pensatori che si sono censurati per paura di fare una brutta fine. Tra i filosofi atei, Epicuro è colui che ha parlato in modo piú esplicito.

 

F. de La Mothe le Vayer, Deux dialogues faits à l'imitation des anciens

 

Ma fra tutti coloro che si son presa quella libertà, non se ne trova alcuno che si sia spiegato tanto arditamente quanto Epicuro e i suoi. Infatti, tutti gli atei si sono mostrati rispettosi delle opinioni tradizionali e si sono adattati timidamente ai tempi, e sgusciando piú destramente che hanno potuto, si sono accontentati di far trasparire nei loro scritti qualche oscuro indizio dei loro pensieri, mentre Epicuro si vanta di essersi fatto generosamente intendere, solo, con quelli della sua setta, e per primo, sull'argomento, e di aver proclamato coraggiosamente i suoi piú intimi pensieri, declamando apertamente contro le false opinioni circa la provvidenza degli dèi e contro gli abusi introdotti dalla vanità delle religioni.

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XII, pag. 821)