Polemizzando
con Popper, Lakatos contrappone alla teoria falsificazionista quella dei
“programmi di ricerca”, che spiega in questa lettura.
I. Lakatos, La storia della scienza e le
sue ricostruzioni razionali, in AA. VV., Critica e crescita della
conoscenza, ed. it. a cura di G. Giorello, Feltrinelli, Milano, 1976, pagg.
375-377
Secondo la mia metodologia i maggiori risultati scientifici sono i programmi di ricerca che possono essere valutati in termini di slittamenti-di-problema [problemshifts] progressivi e regressivi; e le rivoluzioni scientifiche consistono nella sostituzione di un programma di ricerca con un altro (che lo supera nel progresso). Questa metodologia offre una nuova ricostruzione razionale della scienza. Sarà opportuno presentarla in contrapposizione con il falsificazionismo e con il convenzionalismo: da entrambi prende elementi essenziali.
Dal convenzionalismo questa metodologia prende la licenza di accettare razionalmente per convenzione non solo “asserzioni fattuali” spazio-temporalmente singolari, ma anche teorie spazio- temporalmente universali: anzi, questo diventa l'indizio piú importante della continuità della crescita scientifica. L’unità di base di valutazione non deve essere piú una teoria presa isolatamente o una congiunzione di teorie, ma piuttosto un “programma di ricerca”, con un “nucleo” convenzionalmente accettato (e dunque “non confutabile” in virtú di una decisione provvisoria) e con una “euristica positiva” che definisce problemi, delinea la costruzione di una cintura di ipotesi ausiliari, prevede anomalie e le trasforma con successo in esempi, il tutto seguendo un piano prestabilito. Lo scienziato elenca le anomalie, ma fin quando il suo programma di ricerca mantiene il suo slancio egli può liberamente accantonarle. È principalmente l'euristica positiva del suo programma, e non le anomalie, a dettargli la scelta dei problemi. Solo quando la forte guida dell'euristica positiva si indebolisce egli può concedere maggior attenzione alle anomalie. La metodologia dei programmi di ricerca può spiegare in questo modo l'alto grado d'autonomia della scienza teorica; le sconnesse catene di congetture-e-confutazioni del falsificazionista ingenuo invece non vi riescono. Quel che per Popper, Watkins e Agassi è esterno, metafisica influente, qui diviene il “nucleo” interno di un programma.
K. R. Popper, Logica della ricerca e
società aperta, Antologia a cura di D. Antiseri, La Scuola, Brescia, 1989,
pagg. 315-316