Leibniz, Filosofia passata e filosofia presente

Il Discorso di metafisica, scritto da Leibniz nel 1686, rappresenta la prima esposizione unitaria del suo sistema filosofico. Egli, anche qui, sottolinea come la propria filosofia nasca da un recupero della tradizione del pensiero occidentale: dalla fisica aristotelica alla Scolastica medievale.

 

G. W. Leibniz, Discorso di metafisica, 1-11

 

So di presentare un grande paradosso pretendendo di riabilitare in qualche modo l'antica filosofia, e di richiamare postliminio [“in patria”] le forme sostanziali, già quasi bandite; ma, forse, non mi si condannerà con leggerezza, quando si saprà che ho molto meditato sulla filosofia moderna, che ho dedicato molto tempo a esperienze di fisica e a dimostrazioni di geometria, e che, per lungo tempo, ho nutrito la persuasione che quelle entità fossero vane: alla fine, sono stato costretto a riprenderle, contro voglia e quasi per forza, dopo aver condotto io stesso ricerche che mi hanno fatto riconoscere che noi, moderni, non rendiamo abbastanza giustizia a san Tommaso e ad altri grandi uomini di quel tempo, e che le opinioni dei filosofi e teologi scolastici hanno una solidità ben maggiore di quanto ci s'immagina: purché uno se ne serva a proposito e nei modi opportuni. Mi sono, anzi, convinto che, se qualche mente precisa e riflessiva si desse cura di chiarire e di elaborare i loro pensieri con lo stile dei geometri analitici, vi troverebbe un tesoro di verità importantissime e assolutamente dimostrative.

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XIII, pagg. 181-182)