Leibniz fa suoi alcuni temi cari
alla metafisica tomista come le essenze ed il loro passaggio dalla possibilità
di esistere all’esistenza effettiva. Secondo il filosofo tedesco tutto ciò che
è possibile che esista tende all’esistenza.
G. W.
Leibniz, De rerum originatione radicali
Per spiegare alquanto piú
distintamente in che modo dalle verità eterne, o essenziali, o metafisiche,
nascano verità temporali, contingenti o fisiche, dobbiamo anzitutto riconoscere
che, per il fatto stesso che esiste qualcosa piuttosto che nulla, nelle cose
possibili, ovvero nella stessa possibilità o essenza, vi è un’esigenza di
esistenza, o, per dir cosí, una pretesa di esistere: in una parola, che
l’essenza tende per se stessa all’esistenza. Donde segue direttamente che tutti
i possibili – ossia tutto ciò che esprime l’essenza o realtà possibile –
tendono con pari diritto all’esistenza, in proporzione alla loro quantità di
essenza o di realtà, cioè al grado di perfezione che contengono. Non è infatti,
la perfezione, altro che la quantità d’essenza.
Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol.
XIII, pag. 167