Locke si preoccupa di chiarire
tutte le premesse necessarie all'indagine sulla facoltà di conoscenza della
mente umana: se si vuole salvaguardare il carattere generale dell'analisi il
concetto di “conoscenza” non può essere limitato da una definizione rigida dei
suoi contenuti (cioè delle idee).
J. Locke, Saggio
sull'intelletto umano, Introduzione, par. 8
Questo è ciò che mi è parso
necessario dire dell'occasione che mi ha fatto intraprendere il presente
lavoro. Ma prima di entrare in argomento, pregherò il mio lettore di scusare il
frequente uso della parola idea nel seguente trattato. Essendo questo
termine, a quanto mi sembra, il meglio appropriato a significare tutto ciò che
è oggetto della nostra intelligenza quando pensiamo, me ne son servito
ad esprimere tutto ciò che si intende con le parole fantasma, nozione,
specie o qualunque cosa occupi il nostro spirito quando esso pensa; e non
avrei potuto evitare di servirmene spesso.
Credo che non si farà fatica a
concedermi che esistono tali idee nello spirito degli uomini. Ognuno ne
è consapevole in sé, e può assicurarsi dai loro discorsi e dalle loro azioni
che esse si trovano anche negli altri.
(J. Locke, Saggio
sull'intelligenza umana, Bari, Laterza, 1951, vol. I, pag. 31)