Locke, La vera Chiesa cristiana è tollerante

Locke nell’indirizzo di apertura dell’Epistola, rivolgendosi all’amico olandese e stampatore dell’opera Philip van Limborch, ritiene la tolleranza “il segno piú importante della vera Chiesa”.

 

J. Locke, Lettera sulla tolleranza, All’illustrissimo Signor T.A.R.P.T.O.L.A. [sta per: a Limborch di Amsterdam, professore di teologia presso i Rimostranti, odiatore della tirannide], scritta da P.A.P.O.I.L.A. [sta per: da John Locke, inglese, amico della pace, odiatore della persecuzione].

 

Signore illustrissimo, poiché mi chiede che cosa pensi della mutua tolleranza tra cristiani, le rispondo brevemente, che questo mi sembra il segno di riconoscimento piú importante della vera Chiesa. Gli uni infatti possono vantarsi dell’antichità dei luoghi e dei nomi del loro culto o dello splendore del culto, altri della riforma delle disciplina, tutti, infine, possono menar vanto dell’ortodossia della loro fede, perché ciascuno è ortodosso per se stesso: tutti questi e altri del genere possono essere segni delle contese umane sul potere e sull’autorità, piú che segni della Chiesa di Cristo...

Altro è il compito della vera religione, che non è nata per il lusso esterno, non per esercitare il dominio ecclesiastico, non, infine, per esercitare la violenza, ma per dirigere la vita in modo retto e pio.

 

Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XIII, pagg. 603-604